Giovani cattolici thailandesi visitano villaggi colpiti dallo tsunami
Sono 121 i ragazzi che hanno partecipato al campo organizzato dalla Commissione cattolica per la gioventù. I giovani sono stati accolti con calore ed entusiasmo dagli abitanti dei 5 villaggi visitati.
Surat Thani (AsiaNews) Un gruppo di giovani cattolici thailandesi ha fatto visita a 5 villaggi colpiti dallo tsunami del dicembre 2004. L'esperienza è stata organizzata dalla Commissione cattolica per la gioventù che ogni anno durante le vacanze scolastiche di ottobre propone un'esperienza per i giovani. Hanno partecipato 121 ragazzi provenienti da 10 diocesi della Thailandia, accompagnati da 36 volontari, 15 animatori e 13 fra consacrati e conferenzieri invitati. Per la prima volta i ragazzi cattolici hanno potuto invitare anche loro amici buddisti e musulmani.
Il tema del campo era "uniti con le vittime dello tsunami". I giovani hanno inoltre seguito la traccia del passo del Vangelo di Matteo che dice: "dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo" (Mt 2;2).
Padre Suwat Luengsa-ard, suor Supa Thongumpai e suor Supawadee Kaengkit hanno dato ai ragazzi informazioni utili sulla cultura buddista e musulmana dei 5 villaggi visitati. Hanno chiesto ai giovani di essere come saggi che seguono la Stella per trovare e adorare Gesù, e di stare con le persone che soffrono per diventare loro stessi un prezioso regalo per gli altri. "È raro per la gente che vive nel sud ricevere stranieri a casa loro spiegano - ma la gioventù cattolica è accolta con calore ed entusiasmo. Noi gli spieghiamo che portiamo amore, per essere uniti e per imparare la loro cultura e il loro stile di vita. Quando siamo con la comunità musulmana che digiuna, noi ci uniamo in modo volontario al loro digiuno. Peschiamo assieme ai pescatori della comunità, e impariamo dagli abitanti come adattano la loro vita alla natura, ad esempio come si pesca con la luna piena".
Una casalinga di Baan Kanim, uno dei villaggi colpiti dallo tsunami, racconta che "questo è il primo momento dopo lo tsunami che torno al mare. Quando siamo stati colpiti dalla forza dello tsunami ho avuto la sensazione che sarei morta prima uscire dal diluvio. Da quel momento in poi non ho più avuto il coraggio di andare al largo. La ragione per cui oggi lo faccio con voi è perché vi amo, amo la gioventù cattolica che è qui con me oggi".
Mons. Joseph Prathan Sridarunsil, vescovo di Surat Thani, ha presieduto la messa a Baan Chumphaban, e ha parlato della sua diocesi, che copre 15 province nel sud della Thailandia per una popolazione totale di 8.904.385, di cui sono 6682 i cattolici. L'attività pastorale è condotta da 148 persone di cui 43 sono i preti. Sirikanya, uno dei responsabili della Commissione cattolica per la gioventù, ha dichiarato che "la lezione più significativa per noi è lo scoprire le cose semplici della vita". Suor Thongumpai ha invece dichiarato che "i giovani cattolici imparano la lezione di unità che deriva dall'accettare gli altri così come sono. Si adoperano inoltre in attività per il bene della comunità, come la costruzione di un piccolo padiglione sul fiume". I giovani raccontano che "vedere la comunità di Mogan guadagnarsi da vivere con soli 200 bath (pari a 50 US$) al mese da dividere con gli 8 componenti della famiglia ci tocca in modo profondo, e ci rendiamo conto che a volte spendiamo davvero troppo". Padre Suksan Chaopaknam, segretario generale della Commissione, ha dichiarato che "i giovani cattolici sono consapevoli di essere come stelle luminose che splendono amore, come Gesù vivono con la gente senza basarsi sulla diversa religione e dividono la loro amicizia come un dono per i poveri".