Giovani cattolici pakistani non ottengono il visto per la GMG
Nonostante le garanzie della diocesi, del vicario generale e del vescovo l'ambasciata tedesca in Pakistan ha negato centinaia di visti a coloro che volevano andare alla XX° Giornata Mondiale della Gioventù.
Faisalabad (AsiaNews) I giovani cattolici del Pakistan "non hanno totale libertà religiosa" e la loro presenza a Colonia per la XX° Giornata Mondiale della Gioventù è "seriamente limitata" dall'atteggiamento che ha tenuto l'ambasciata tedesca in Pakistan.
Secondo molti il rifiuto dell'ambasciata tedesca è legato all'allarme terroristico delle ultime settimane e al legame che alcune cellule terroriste europee hanno con il Pakistan.
Kamal Chugtai, presidente del Jesus and Mary Youth Group della diocesi di Faislabad, spiega: "Per poterci recare in Germania in occasione della GMG abbiamo completato tutte le pratiche richieste dall'ambasciata tedesca in Pakistan, e lo stesso hanno fatto i nostri ospiti in Germania, ma l'ambasciata ha negato il visto a 15 membri del nostro gruppo senza dare alcuna spiegazione".
"Dopo il primo rifiuto da parte dell'ambasciata continua Chugtai abbiamo fatto un secondo tentativo ed i funzionari hanno chiesto altri documenti e la garanzia della nostra diocesi, nonostante avessimo già presentato una lettera del vescovo a questo scopo. Il Vicario generale della diocesi, p. Parvez Emmanuel, si è presentato di persona all'ambasciata per chiedere il rilascio del visto, che però è stato negato ancora". "Credo conclude il giovane presidente che i cristiani del Pakistan non abbiano totale libertà religiosa".
Kaleem John, segretario generale del Gruppo, spiega: "Il nostro gruppo era entusiasta all'idea del viaggio a Colonia. Ci siamo preparati all'evento per 6 mesi, in fervente attesa di poter celebrare l'Eucarestia con il nuovo pontefice nella sua nazione d'origine. Il rifiuto dell'ambasciata ha distrutto il nostro entusiasmo".
"Io credo continua che sia stato un grande passo in avanti per i giovani cattolici del Pakistan l'aver risposto 'sì' all'appello del Grande pontefice [Giovanni Paolo II ndr], che ci chiedeva di partecipare a questi grandi eventi internazionali per fare esperienza a livello religioso e spirituale. La gioventù cattolica del Pakistan ha delle risorse molto limitate e non ho dubbi che questo sarebbe stato un momento indimenticabile per la nostra vita spirituale". "E' un diritto basilare conclude che ognuno possa in libera scelta partecipare a ciò che vuole e sono sicuro che questo interesse per la religione dimostrato dai giovani sia un fattore positivo ed incoraggiante".
P. Khanlid Rashid Asi, direttore diocesano per i giovani di Faisalabad e capo della delegazione ufficiale della Conferenza episcopale pakistana a Colonia, dice ad AsiaNews che persino per loro ottenere il visto per la Germania "non è stato facile". "Abbiamo chiesto per il nostro gruppo dice 12 visti all'ambasciata, che però ne ha concessi solo 11. Una persona della diocesi di Arch, a Karachi, è stata rifiutata senza addurre alcuna spiegazione". "Inoltre continua per motivi tecnici dovevamo inviare 2 persone in Germania il 12 agosto, ma di nuovo l'ambasciata, sempre senza motivazioni, ha negato il permesso. L'unica concessione è stata 11 visti dal 15 al 22 agosto".
P. Asi spiega che i giovani della sua delegazione sono stati scelti in base alla loro conoscenza dell'inglese e dalle attività svolte durante l'anno. La Commissione nazionale per i giovani del Pakistan ha coperto tutte le spese. "Centinaia di giovani conclude hanno chiesto il visto per potersi recare a Colonia in modo indipendente ma, sfortunatamente, non sono riusciti ad ottenerlo".