Giovani cattolici indiani "impazienti" di partecipare alla AYD
Più di 50 persone dall'India sono arrivate ad Hong Kong per la quarta Giornata della gioventù asiatica: "vogliamo conoscere i problemi di cattolici in altri Paese ed essere fermento per la società in cui viviamo".
Hong Kong (AsiaNews) Giovani indiani sono arrivati oggi ad Hong Kong per l'apertura della 4° Giornata della gioventù asiatica (AYD). In tutto sono 54, con loro due vescovi e 11 sacerdoti. Tutti sono ospitati da famiglie cinesi.
Dall'ex colonia inglese p. Alwyn D'Souza, Segretario nazionale del Movimento dei giovani cattolici indiani, racconta ad AsiaNews il clima che si respira e le aspettative dell'evento. "Dopo tre giorni di seminario a Calcutta - spiega - i ragazzi sono impazienti di partecipare, incontrare i coetanei di altre nazionalità e condividere con loro l'esperienza delle rispettive famiglie". Il tema dell'edizione di questa AYD è infatti "Giovani, speranza delle famiglie asiatiche".
"In India la famiglia è sacra - continua p. D'Souza - persino sotto le spinte della globalizzazione e del consumismo, i nostri giovani possiedono ancora i cosiddetti 'valori familiari tradizionali'. La nostra delegazione è molto motivata e nutre un grande interesse nel conoscere le sfide che affrontano le comunità cattoliche in altri Paesi".
Suor Maria, repsonsabile nazionale della gioventù femminile, dice di aspettare "con trepidazione l'incontro con altri animatori da tutta l'Asia e con loro parlare dei problemi che hanno i giovani anche in altri Paesi".
Padre D'Souza, infine, sottolinea che i giovani indiani "sanno che questo millennio appartiene all'evangelizzazione dell'Asia". "Nel catechismo l'abbiamo ripetuto più volte: la gioventù cattolica indiana deve essere fermento per la società, nel lavoro e nell'istruzione".