Giornata mondiale Aids: cattolici indiani in prima linea nella cura dei malati
di Nirmala Carvalho
L’80% dei centri che si occupano di sieropositivi è gestito dalla Chiesa cattolica. Avviati circa 140 istituti in tutto il Paese, per la cura della malattia e un miglioramento nella qualità di vita. Più di un milione i bambini orfani dell’Hiv, discriminati a scuola e abbandonati dalla famiglia.
New Delhi (AsiaNews) – Emarginazione, mancanza di cure mediche e discriminazione: in India l’Hiv colpisce milioni di persone fra adulti e bambini. In occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, che si celebra oggi primo dicembre, la Chiesa cattolica indiana conferma il proprio impegno nella lotta al virus, promuovendo un approccio “compassionevole” che mira anche a migliorare la qualità di vita.
Quasi l’80% dei centri che si occupano di sieropositivi in India è gestito dalla Chiesa cattolica, che ha fondato circa 140 istituti sparsi per il territorio. Ad oggi la Catholic Health Association of India (Chai) ha formato circa 4 mila persone fra dottori e personale paramedico. Insieme ai cinque ospedali universitari, la rete degli istituti cattolici si è sviluppata anche nelle aree più sperdute, per garantire assistenza al maggior numero di persone.
Mons. Percival Fernandez, presidente dell’Accademia nazionale St. John di Scienze mediche, sottolinea l’importanza di un approccio “umano” verso i malati, vittime in molti casi di emarginazioni. “Vi sono episodi documentati – afferma – di bambini discriminati nelle scuole. Invitiamo gli educatori a mostrare particolare attenzione ai più piccoli, con un approccio all’insegna della compassione”. Il prelato aggiunge che il personale medico e paramedico è attento anche ad affrontare casi di “depressione o disturbi psicologici” legati alla malattia, cercando di infondere un “senso di speranza” ai sieropositivi.
Pascoal Carvalho, membro della Pontificia accademia per la vita, ricorda che “milioni di indiani e centinaia di migliaia di bambini convivono con l’Aids e l’Hiv”. Il governo li considera al pari di “invisibili” e non ha attuato politiche capaci di affrontare il problema.
Anche se non vi sono dati certi, sarebbero “più di un milione i bambini sotto i 15 anni in India che hanno perso uno o entrambi i genitori” colpiti da Aids e “il numero è in continua crescita”. I casi più drammatici di discriminazione riguardano i figli di prostitute, dalits e bambini di strada.
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