Gioia nella Chiesa, timori a Pechino per la nomina di mons. Zen a cardinale
Il nuovo porporato è "un modello" per cristiani ufficiali e sotterranei. L'ambasciata cinese a Roma e il governo di Pechino contrariati e divisi. Alla cerimonia si è pregato in cinese per tutti i cristiani perseguitati.
Roma (AsiaNews) Ad AsiaNews continuano ad arrivare dalla Cina auguri pieni di entusiasmo per la berretta cardinalizia che Benedetto XVI ha conferito oggi a mons. Joseph Zen, vescovo di Hong Kong. Ma vi sono anche notizie di impaccio e timore da parte del governo cinese che vedono nel vescovo di Hong Kong un "piantagrane".
Grande campione della libertà della Chiesa, il card. Zen è fra le personalità che conoscono di più la Chiesa ufficiale e quella sotterranea in Cina, dove il prelato, da sacerdote, ha insegnato per molti anni. Un sacerdote della Chiesa sotterranea nel nord della Cina ha detto ad AsiaNews: "Il card. Zen è il nostro modello di sacerdote e di vescovo, desideroso solo di difendere la libertà di religione per la Chiesa e amico del popolo cinese. Siamo tutti entusiasti e pieni di gioia".
La Chiesa ufficiale non si esprime in pubblico, ma alcuni vescovi hanno fatto sapere ad AsiaNews che anch'essi sono contenti della scelta del Papa: "Il card. Zen - ha detto uno di essi - sarà il modello di tutti noi vescovi e potrà essere un ponte fra Cina e Vaticano per far comprendere a Pechino le esigenze spirituali della Chiesa e far comprendere al Vaticano la mentalità cinese". Un altro afferma: "È un grande onore per tutto il popolo cinese". I cattolici ufficiali temono però che se esprimono pareri troppo positivi, il governo cinese li possa angariare ancora di più.
Finora non vi sono stati pronunciamenti ufficiali del governo cinese sul nuovo cardinale cinese. Ma Li Zhaoxing , ministro degli Esteri cinesi, pressato dai giornalisti, ai primi di marzo aveva detto: "Hong Kong è una provincia cinese ed i suoi abitanti sono nostri compatrioti. La Cina è felice di vedere i successi raggiunti da questi compatrioti". Antonio Liu Bainian, vice-presidente dell'Associazione Patriottica, ha invece definito la nomina del card. Zen "un atto ostile nei confronti della Cina".
Fonti di AsiaNews affermano che all'ambasciata cinese a Roma, la nomina del card. Zen, ha creato all'inizio molta contrarietà. "Nella leadership dice una personalità cinese vicina all'ambasciata vi sono molti che vedono mons. Zen come un 'piantagrane'". Con la sua difesa della libertà per la Chiesa, le critiche all'Associazione Patriottica, la spinta per la democrazia e il suffragio universale ad Hong Kong, il card.Zen ha creato scompiglio nel Partito comunista cinese. Ma proprio nella leadership vi sono alcuni che vedono il nuovo cardinale come un catalizzatore per camminare verso riforme politiche e sociali divenute ormai necessarie per modernizzare la Cina.
Ad Hong Kong, dove il card. Zen è molto noto come campione dei diritti umani, molta gente è uscita prima dal lavoro per seguire la cerimonia in piazza san Pietro. "Siamo tutti eccitati dalla gioia per questo grande evento", ha detto una ragazza
Al concistoro a Roma erano presenti diverse centinaia di fedeli di Hong Kong e un centinaio di cattolici cinesi che vivono in Italia. Durante la preghiera universale, una donna ha pregato in lingua cinese: "per tutti coloro che ancora soffrono a causa della loro fede cristiana: affinché nella prehiera esperimentino la certezza della comunione di tutta la Chiesa e possano un giorno raccogliere nella gioia ciò che per lunghi anni hanno seminato nella pazienza e nell'amore".