Giochi politici dietro la richiesta di dimissioni di Yunus, inventore del microcredito
“I politici si stanno vendicando di lui”, afferma la fonte. Nel 2007, durante il governo straordinario, Yunus tentò di fondare un proprio partito anti-corruzione. La mossa ha avuto vita breve, ma ha scatenato contro di lui le ire dei politici. “Yunus aveva lanciato parecchie accuse, denunciando episodi di corruzione e pratiche illegali. In particolare – spiega la fonte – contro le due donne alla guida dei principali partiti del Paese: l’attuale primo ministro Sheikh Azina, del Bangladesh Awami League [Al, partito liberal-socialista di inclinazione laica], e Khaleda Zia, del Bangladesh Nationalist Party [Bnp, partito nazionalista e ultra-religioso], ora capo dell’opposizione. All’epoca, erano entrambe sotto tiro da parte del governo provvisorio, che ha tentato in tutti i modi di delegittimarle. Prima, mandandole all’estero e non lasciandole rientrare per qualche tempo; poi, mettendole in carcere con l’accusa di corruzione”. Yunus si è a lungo battuto per provare il loro coinvolgimento in affari illegali, ma alla fine ha dovuto cedere.
Come è prevedibile, spiega ancora la fonte, Azina e Zia si sono legate al dito il comportamento del direttore della Grameen Bank. “È noto il feroce commento del primo ministro, quando saltò fuori un documento norvegese che accusava Yunus di aver spostato i fondi ricevuti per il Nobel in maniera impropria. Azina si diceva ‘soddisfatta’ per la caduta del mito del microcredito”.
Certo non manca chi continua a ritenerlo una persona pulita. È ovvio però che “anche all’interno di una struttura guidata da un uomo onesto non è impossibile che siano nati traffici sporchi, a livello di corruzione minuta ma anche a livelli più importanti”. Quali che siano le sue responsabilità “ormai Yunus è diventato una vittima. Non so chi possa vincere la battaglia. E non è detto che venga fatta giustizia. èÈ un gioco politico grosso, chi la spunterà deciderà se far vincere o perdere Yunus”.
Resta da capire a quali sorti andrà incontro la banca, qualora il direttore dovesse essere estromesso com’è stato chiesto. Secondo la fonte, “non si possono fare previsioni. Negli anni la Grameen Bank si è allargata, creando strutture nuove in parte slegate dalla banca. Tra queste, per esempio, c’è la compagnia telefonica più grande del Paese [la Grameen Phone]. Adesso però immagino che, all’interno della banca, si scatenerà una lotta per la successione. Ed è certo che chi desidera il suo posto, non correrà a tendergli la mano in caso di bisogno”.