Giochi invernali, la delusione di Almaty e il “funerale online” alla montagna cinese

Il Comitato olimpico internazionale ha scelto la città di Pechino per l’edizione 2022. Escursionisti lamentano che gli impianti sciistici provocheranno un danno ambientale irreparabile. La montagna di Haituo è una barriera naturale contro l’inquinamento e le tempeste di sabbia che colpiscono Pechino. La zona delle gare si trova vicino ad una riserva naturale. Cittadini di Almaty e autorità del Kazakhstan delusi per la sconfitta di soli quattro voti.

Pechino (AsiaNews) - Mentre la città di Almaty ancora rimpiange l’occasione perduta di ospitare i Giochi olimpici invernali del 2022, alcuni escursionisti cinesi hanno organizzato un funerale online per la montagna nei pressi di Pechino su cui si svolgeranno le gare. Secondo gli appassionati di alpinismo infatti, la catena montuosa di Haituo (al confine con la provincia dell’Hebei) è adiacente alla riserva naturale di Songshan, patrimonio della nazione e fondamentale “barriera ecologica” che protegge la capitale cinese dalle tempeste di sabbia e dall’inquinamento dell’aria. La catena, dicono gli esperti, sarà rovinata in modo irreparabile dagli impianti sciistici e la biodiversità distrutta.

Non si placano le polemiche attorno alla decisione del Comitato olimpico internazionale (Cio) di assegnare le Olimpiadi invernali del 2022 a Pechino. Solo qualche giorno fa diverse Ong legate alla regione himalayana hanno protestato contro la nomina: queste ritengono che il Comitato abbia agito solo in base agli interessi economici, ignorando la drammatica situazione del rispetto dei diritti umani nel Paese.

A questo dissenso si aggiunge anche quello di un gruppo di escursionisti, preoccupati per le sorti della loro vetta preferita, il picco di Xiao Haituo alto 2.198 metri. La montagna, insieme al picco di Da Haituo (rispettivamente “piccolo” e “grande” Haituo, in lingua locale), si trova nella contea di Yanqing, a nord-ovest di Pechino, adiacente alla riserva di Songshan. Il monte è tra i siti sciistici selezionati per ospitare i Giochi. Lo scorso anno il Cio aveva richiesto di valutare l’impatto ambientale sulla riserva naturale durante le fasi di pianificazione del progetto. Gli escursionisti hanno scoperto che le fotografie presentate da Pechino in sede di candidatura si riferiscono proprio ad alcune località all’interno dell’area protetta e hanno lanciato una petizione online - subito oscurata - in cui hanno dato l’estremo saluto alla catena montuosa.

Secondo il sito ufficiale della riserva, Songshan è “il miglior sistema ecologico” del territorio a nord-ovest della capitale cinese ed ha un ruolo fondamentale come riserva di acqua, barriera per i venti e la sabbia e per bloccare l’inquinamento atmosferico. Per costruire gli impianti sciistici occorrerà sradicare gli alberi, livellare il terreno e ricoprirlo con neve artificiale, modifiche che provocheranno danni permanenti all’ecosistema.

Accanto alle preoccupazioni degli scalatori, le autorità del Kazakhstan esprimono profonda delusione per la scelta del Cio. Nei mesi che hanno preceduto la nomina, avevano lanciato una massiccia compagna promozionale che esaltava la bellezza naturale del territorio di Almaty e la presenza di una catena montuosa sempre innevata. Il primo ministro kazako Karim Masimov aveva incoraggiato i delegati riuniti a Kuala Lumpur a prendere una “storica decisione”. A nulla è valso anche il sostegno di due stelle dello sport, la pallavolista Sabina Altynbekova e Denis Ten, medaglia di bronzo di pattinaggio artistico a Sochi.

Dopo la nomina ufficiale di Pechino, tra la folla raccolta nel centro di Almaty - circa 500 persone - è calato un silenzio di pietra, anche perché la candidatura del Kazakhstan ha perso con uno scarto di soli quattro voti (44 a 40). Fin dall’inizio, il problema delle autorità di Astana è stata la competizione con una grande città come Pechino, se comparata ad “Almaty, che con difficoltà si individua sulla mappa”, ha detto il vice sindaco della città al sito Eurasianet.