Giava est: folla di sunniti mette a fuoco un collegio sciita
di Mathias Hariyadi
L’episodio di odio nei confronti della minoranza musulmana è avvenuto il 29 dicembre nell’isola di Madura. In precedenza un’altra setta musulmana, gli Ahmadiyah, sono stati oggetto di attacchi dai fondamentalisti islamici.
Karang Gayam (AsiaNews) – L’Indonesia, il più grande Paese musulmano al mondo con una maggioranza di seguaci della Sunna è testimone di scontri settari infra-musulmani: una scuola Syah (sciita), nota popolarmente come “pesantren” è stata incendiata da folla inferocita. L’incidente è avvenuto il 29 dicembre in un edificio con una piccola moschea, appartenente a sciiti a Karang Gayam, nell’isola di Madura (Giava orientale). Madura è una grande isola al largo della provincia di Giava orientale , e Giava orientale è l’area di più forte rappresentatività del Nahdlatul Ulama (Nu), la più forte organizzazione islamica moderata del Paese.
Il capo della Nu di Giava orientale, Kiai Hajj Mutawakil Alallah, ha condannato l’incidente affermando che “un terzo partito” potrebbe essere responsabile di questo atto di ostilità per cercare di dividere i musulmani dell’area. In precedenza, una folla di persone non identificate hanno dato fuoco a case e negozi di proprietà di un musulmano locale, prima di appiccare l’incendio alla scuola sciita Tajul Muluk, e alla piccola moschea presente nel comprensorio.
Nei giorni scorsi un musulmano locale sembra sia stato obbligato a lasciare le sue proprietà e l’abitazione in quella zona, e a trasferirsi a Giava orientale perché era accusato da un altro gruppo musulmano di disseminare “falsi” insegnamenti islamici ai locali e agli studenti del collegio. Quest’uomo è il proprietario legale della scuola, che ospitava almeno 130 studenti. La scuola esiste dal 2004, ma solo di recente alcuni musulmani locali hanno espresso preoccupazione per la presenza della pesantren stabilita da una minoranza sciita sul loro territorio.
Le autorità locali affermano che l’incidente è nato come una faida locale, ma in seguito ha preso dimensioni più grandi. Per il Nu della zona il conflitto è presente da tempo a Madura; essi faranno di tutto per cercare di disinnescarlo prima che si allarghi ad altre zone. Si tratta di un’altra brutta storia in un Paese in cui la minoranza musulmana è presa a bersaglio talvolta dalla maggioranza sunnita. Episodi analoghi sono accaduti alla setta musulmana degli Ahmadiyah, attaccati da fondamentalisti islamici. (23/07/2005 Studioso islamico chiede al Consiglio degli Ulema di revocare un editto "controproducente", che dichiara eretica questa comunità musulmana).
Il capo della Nu di Giava orientale, Kiai Hajj Mutawakil Alallah, ha condannato l’incidente affermando che “un terzo partito” potrebbe essere responsabile di questo atto di ostilità per cercare di dividere i musulmani dell’area. In precedenza, una folla di persone non identificate hanno dato fuoco a case e negozi di proprietà di un musulmano locale, prima di appiccare l’incendio alla scuola sciita Tajul Muluk, e alla piccola moschea presente nel comprensorio.
Nei giorni scorsi un musulmano locale sembra sia stato obbligato a lasciare le sue proprietà e l’abitazione in quella zona, e a trasferirsi a Giava orientale perché era accusato da un altro gruppo musulmano di disseminare “falsi” insegnamenti islamici ai locali e agli studenti del collegio. Quest’uomo è il proprietario legale della scuola, che ospitava almeno 130 studenti. La scuola esiste dal 2004, ma solo di recente alcuni musulmani locali hanno espresso preoccupazione per la presenza della pesantren stabilita da una minoranza sciita sul loro territorio.
Le autorità locali affermano che l’incidente è nato come una faida locale, ma in seguito ha preso dimensioni più grandi. Per il Nu della zona il conflitto è presente da tempo a Madura; essi faranno di tutto per cercare di disinnescarlo prima che si allarghi ad altre zone. Si tratta di un’altra brutta storia in un Paese in cui la minoranza musulmana è presa a bersaglio talvolta dalla maggioranza sunnita. Episodi analoghi sono accaduti alla setta musulmana degli Ahmadiyah, attaccati da fondamentalisti islamici. (23/07/2005 Studioso islamico chiede al Consiglio degli Ulema di revocare un editto "controproducente", che dichiara eretica questa comunità musulmana).
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