26/10/2024, 13.15
GIAPPONE
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Giappone al voto: nella partita delle alleanze il futuro (incerto) di Ishiba e del Paese

Domani nel Paese elezioni anticipate per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti. L’attuale maggioranza (e l’esecutivo) a rischio dopo mesi di scandali corruzione e crisi nei consensi. Nel Ldp si muove già nell’ombra per una nuova leadership. Dalle opposizioni probabile chiusura alla proposta di un governo di coalizione. 

 

Tokyo (AsiaNews) - In Giappone è vigilia di voto per le elezioni anticipate in programma domani e indette dal primo ministro Shigeru Ishiba, in carica dal primo ottobre, per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti,  la camera bassa della Dieta nazionale. Il capo del governo intende rafforzare il mandato popolare e puntellare il sostegno per il Partito liberal democratico (Ldp) di cui è alla guida, dopo mesi di scandali corruzione e di crisi nei consensi. Tuttavia, l’esecutivo è a rischio e mai come in questa occasione dalle urne potrebbe uscire una maggioranza diversa dal quadro attuale. Gli aventi diritto sono 105 milioni circa e sono chiamati a rinnovare la camera bassa nei suoi 465 seggi complessivi; per ottenere la maggioranza ne servono almeno 233. 

Alle ultime elezioni lo schieramento di maggioranza guidato dal Ldp aveva ottenuto un totale di 276 seggi, grazie anche all’accordo di coalizione con il partito Komeito, formazione buddista legata al gruppo Soka Gakkai, composto da 32 legislatori. Un’alleanza a fasi alterne con momenti di criticità che i liberal-democratici hanno contenuto grazie alla solida maggioranza, ma che in futuro potrebbe essere meno scontata per un calo di consensi nel Paese. Tanto che il partito di Ishiba potrebbe avere bisogno di un altro alleato - il Democratic Party for the People o il Nippon Ishin no Kai, il Partito dell’Innovazione - per restare al potere. 

Koya Miyamae, economista senior presso la Smbc Nikko Securities Inc., definisce “possibile” una eventuale scelta di Ishiba di “dimettersi immediatamente per assumersi la responsabilità” delle elezioni nel caso in cui non riesca a garantire una “maggioranza di coalizione”. Nel caso più probabile, tuttavia, l’attuale primo ministro darebbe il via a una fase di negoziati con i leader dell’opposizione per ottenere il sostegno subito dopo le elezioni, se l’attuale blocco di governo dovesse perdere la maggioranza alla Camera bassa per la prima volta dal 2009. Nei giorni scorsi il segretario generale Ldp e numero due del partito Hiroshi Moriyama ha spiegato che, a prescindere dal risultato, sarà necessario “impegnarci in discussioni positive con i partiti che condividono le stesse politiche, per sviluppare il Paese”.

In realtà le prospettive appaiono fosche, perché la gran parte degli schieramenti all’opposizione si sono mostrati riluttanti alla prospettiva di fare da stampella all’attuale partito di maggioranza, tanto da presentare a inizio mese una mozione di sfiducia contro Ishiba e l’esecutivo. “Di fondo, è impossibile formare un’alleanza col partito preso di mira dalla mozione”, ha dichiarato nei giorni scorsi Yoshihiko Noda, leader del Constitutional Democratic Party of Japan (Cdpj), criticando lo scandalo corruzione che ha travolto il Lpd.

In un primo momento, stando ai sondaggi dei principali media, Ishiba sembrava favorito per la carica di primo ministro e puntava a rafforzare, grazie al consenso personale, una popolarità in calo per il proprio partito. Tuttavia, stando agli ultimi rilevamenti rilanciati da Kyodo News emerge che il secondo schieramento della coalizione (Komeito) potrebbe perdere consensi impedendo il raggiungimento di una maggioranza parlamentare, confermando un clima di sfiducia fra gli elettori. Inoltre, Ishiba ha spesso mostrato incertezze e visioni alterne - almeno a livello di dichiarazioni - in tema di politiche economiche e di sicurezza da che ha assunto l’incarico, sollevando dubbi tra gli elettori circa la sua leadership.

Sul fronte dell’opposizione, sempre secondo i sondaggi, il principale schieramento Cdpj cui di recente è subentrato alla guida l’ex primo ministro Yoshihiko Noda (in carica durante la tragedia di Fukushima del 2011) da 98 seggi potrebbe raggiungerne fino a 140. Sarà dunque necessario aspettare la sera di domani, e i giorni successivi, per capire quale sarà il responso delle urne, ma più di un esperto indipendente sottolinea che è forte il rischio di una battuta d’arresto per l’attuale primo ministro. Tanto che, secondo alcune voci, l’ex ministra della Sicurezza economica - e fedelissima di Shinzo Abe - Sanae Takaichi starebbe lavorando per assumere la leadership del partito liberal-democratico in caso di scarsi risultati per Ishiba in un quadro di incertezze, e tensioni, tanto interne quanto internazionali dall’Asia-pacifico al Medio oriente. 

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