Giappone, allarme influenza suina: 93 contagi, chiusi scuole e asili
Secondo l’Oms, che si riunisce oggi a Ginevra, i casi al mondo sono circa 8500; 72 le vittime, tra le quali il vicepreside di una scuola a New York. Guarito il primo caso di A (H1N1) in Cina. Esperti Usa parlano di 100mila infetti, ma il virus è paragonabile a una “comune influenza”.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – In Giappone è allarme influenza suina: il governo parla di 93 casi di contagio nelle prefetture occidentali di Hyogo e Osaka, dove più di 1000 fra scuole e asili sono stati chiusi per prevenire la pandemia. Oggi a Ginevra è iniziata l’annuale assemblea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in cui si parlerà dei metodi per contenere la diffusione del virus A (H1N1) e la realizzazione di un vaccino.
Il premier giapponese Taro Aso invita alla “prudenza”, ma sottolinea che “un tempestivo intervento” consente “ai pazienti di guarire”. Oltre alle scuole, sono state predisposte misure preventive negli stadi e nei palazzetti dello sport. Nel corso di una competizione nazionale di sumo – la lotta giapponese – in programma ieri a Tokyo, funzionari governativi hanno spruzzato spray disinfettante sulle mani degli spettatori. Fra la popolazione si è diffuso il timore per possibili contagi e la maggior parte delle persone indossa mascherine protettive sui mezzi pubblici.
Oggi a Ginevra inizia il summit annuale dell’Organizzazione mondiale della sanità, in cui si parlerà di influenza suina. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Oms i casi di contagio accertati sono circa 8500 al mondo sparsi in 39 Paesi fra cui – oltre al Giappone – Cina, Israele, Malaysia, Thailandia, Corea del Sud, Turchia, Hong Kong e India; le vittime totali sono salite a 72, fra cui il vicepreside di una scuola a New York. Le autorità cinesi confermano invece la completa guarigione del primo caso (su tre in totale) di influenza suina nel Paese: un uomo di 30 anni originario del Sichuan, colpito dalla malattia al rientro da un periodo di studi negli Usa. L’agenzia ufficiale Xinhua riferisce che sono state rilasciate le 282 persone messe in quarantena a Pechino e nella provincia del Sichuan; nessuna di loro ha sviluppato i sintomi dell’influenza.
Il Centro Usa per la prevenzione e il controllo delle malattie conferma circa 4800 casi di infezione, ma riferisce che i contagi potrebbero essere circa 100mila. Il virus, spiegano gli esperti, si comporta come una comune influenza e il tasso di mortalità non sarebbe superiore ai soliti virus di stagione, che si diffondono in maniera rapida e hanno una scarsa incidenza. Le vittime sono fra soggetti a rischio o pazienti che sviluppano una forma particolarmente virulenta.
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