09/01/2008, 00.00
MEDIO ORIENTE - USA
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George W. Bush in Israele e Medio Oriente

di Joshua Lapide
Bush spera di affrettare il dialogo israelo-palestinese dopo la Conferenza di Annapolis. Visitando i Paesi arabi vuole tranquillizzarli sulla sicurezza verso l’Iran.

Tel Aviv (AsiaNews) - Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush è giunto in Israele questo pomeriggio [ora locale] per una visita di Stato. Dopo alcuni giorni egli si recherà anche in Kuwait, Bahrein, Emirati, Arabia Saudita ed Egitto.

Scopo del viaggio in Israele e nei Territori occupati è fare avanzare il dialogo di pace fra israeliani e palestinesi dopo la Conferenza internazionale di Annapolis lo scorso novembre, voluta con forza proprio dagli Stati Uniti.

“Noi cerchiamo una pace duratura – ha detto Bush all’arrivo all’aeroporto  Ben Gurion – e vediamo una nuova opportunità per la pace qui in Terra santa e per la libertà in tutta la regione."

Questa prima visita di Bush come presidente, avviene proprio il giorno dopo un accordo proclamato fra il premier Ehud Olmert e i presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, per iniziare dei dialoghi sui punti fondamentali del conflitto: i confini dei due stati; il diritto di ritorno dei profughi palestinesi; lo statuto di Gerusalemme. Le discussioni sono state affidate a due commissioni presiedute da Tizpi Livni e Ahmed Qureia.

Altri temi scottanti come la sicurezza, il commercio, leggi e questioni civili dovrebbero essere affrontati più in là. Finora però non si è decisa la data di inizio di questi colloqui, anche se israeliani e palestinesi dicono che sarà “molto presto”.

Più di 11 mila poliziotti israeliani sono schierati per garantire la sicurezza. Bush si recherà a Betlemme, per visitare la Chiesa della Natività, e allo Yad Vashem, il memoriale dell’Olocausto.

Nella visita agli altri Paesi della regione egli intende radunare le capitali amiche in uno sforzo di pace, assicurando il contenimento del rischio nucleare iraniano, anche se alcune settimane fa le agenzie di intelligence degli Stati Uniti hanno dichiarato che non esistono pericoli immediati da Teheran.

Washington continua però a ritenere l’Iran una minaccia e vuole confermare il suo impegno a garantire la sicurezza  della regione del Golfo.

Proprio 2 giorni fa alcune navi iraniane e americane sono arrivate quasi allo scontro a fuoco nello stretto di Ormuz. Bush ha denunciato l’accaduto come una “provocazione”.

Accogliendo il presidente americano all’aeroporto di Tel Aviv, Shimon Peres ha detto che “l’Iran non deve sottovalutare la risolutezza di Israele a difendersi”.

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