Fuoco sul Monte Carmelo: 40 morti
Un autobus con guardie carcerarie è stato avvolto dalle fiamme. Distrutti finora quasi 3 mila ettari. Netanyahu: “Un disastro senza precedenti”. Grecia, Spagna, Cipro, Russia, Turchia inviano aerei cisterna ed elicotteri.
Tel Aviv (AsiaNews) – Almeno 40 persone sono morte in un incendio divampato ieri sul Monte Carmelo, nella zona nord di Haifa. Il fuoco ha continuato a divampare lungo tutta la notte mentre Israele attende l’arrivo di aerei-cisterna dai Paesi vicini.
La maggior parte delle vittime sono guardie carcerarie che viaggiavano in un autobus. Oltre 13 mila persone, fra cui molti detenuti, sono stati evacuati dalla zona. La polizia ha evacutao un'università, tre prigioni e un ospedale. Il premier Benjamin Netanyahu ha visitato l’area colpita e ha parlato di un “disastro senza precedenti”.
Non si conoscono ancora le cause dell’incendio. Forse è dovuto alla siccità: in Israele non vi sono piogge consistenti dalla passata primavera. Ieri il fuoco, aiutato da un vento forte avanzava a 1500 metri ogni tre minuti.
I media israeliani definiscono il disastro “il peggiore incendio mai accaduto” nel Paese. Fino a ieri sera le distruzioni erano estese per quasi 3 mila ettari.
Lo Stato d’Israele non è fornito di mezzi per affrontare fuochi di tali dimensioni. Per questo Netanyahu ha domandato l’aiuto internazionale e ha annunciato che Grecia, Cipro, e Spagna avrebbero inviato subito nove aerei-cisterna (Canadair) e un elicottero.
Il ministero degli esteri ha dichiarato che si attendono in tutto 17 aerei ed elicotteri: due dalla Turchia – nonostante la difficile crisi diplomatica fra i due Paesi; due dalla Russia, uno dalla Croazia, tre da Cipro, uno dalla Romania.
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