Funerali del prete siro-ortodosso, decapitato a Mosul
Oggi le esequie. I rapitori avrebbero chiesto le pubbliche scuse per il discorso di Benedetto XVI a Regensburg e una cifra intorno ai 300 mila dollari. Ancora atroci violenze sui cristiani: a Bassora crocefisso un 14enne.
Mosul (AsiaNews) Si sono svolti oggi a Mosul i funerali di padre Paulos Eskandar, il sacerdote di rito siro-ortodosso trovato decapitato ieri in un distretto orientale della città irachena.
L'uomo era stato rapito il 9 ottobre scorso da un non ben definito gruppo islamico. In cambio della sua vita i sequestratori avevano chiesto un riscatto enorme; secondo l'agenzia di stampa Assyrian International (Aina), la cifra si aggirava tra i 250 mila e i 350 mila dollari. Sempre l'Aina riporta che come condizione per dare avvio alle trattative sul rilascio, i rapitori avevano chiesto che la chiesa di p. Paulos affiggesse all'esterno le scuse per le parole del Papa all'Università di Regensburg.
L'agenzia di stampa pubblica la lettera di un sacerdote iracheno rifugiatosi in Svezia, che parla di una vera e propria "campagna di terrore contro i cristiani in Iraq". Basandosi sui racconti che riceve dai connazionali in patria, p. Adris Hanna, avverte che "a Mosul e a Baghdad i cristiani sono terrorizzati: i preti vengono rapiti, le donne violentate, a Bassora pochi giorni fa un ragazzo di 14 anni è stato crocefisso".
P. Hanna riferisce inoltre di aver parlato con "un gruppo di suore derubate e brutalmente picchiate mentre viaggiavano da Baghdad ad Amman, in Giordania". "Dobbiamo fare qualcosa per fermare questo massacro", conclude la lettera.