Fukushima: nuovi danni all’impianto. Fuso l’uranio di altri due reattori
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Anche le barre di combustibile dei reattori N. 2 e 3 dell’impianto di Fukushima sono parzialmente fuse. Lo ha annunciato oggi la Tokyo Electricity Power Company (Tepco) che ha in gestione l’impianto, affermando anche che la nuova scoperta non altera i piani della società di arrivare a una “chiusura fredda” dell’impianto entro il gennaio del 2012. Il reattore N.1 ha subito lo scioglimento del combustibile subito dopo il terremoto e lo tsunami dell’11 marzo scorso, affermano i tecnici. I danni al reattore N.2 sono iniziati tre giorni dopo il sisma. Le barre di uranio del reattore N.3 hanno cominciato a subire danni nel pomeriggio del 13 marzo. I danni provocati da terremoto e tsunami hanno bloccato il sistema di raffreddamento dei reattori, che adesso, però, sostengono i tecnici, sono in condizione stabile, e sottoposti a raffreddamento. La fusione del combustibile e la fuga radioattiva hanno obbligato alla creazione di una zona di sicurezza di 20 km intorno alla centrale in cui è proibito l’ingresso, e l’evacuazione di alcuni centri adiacenti.
Il governo nel frattempo ha deciso di abbassare gli standard di sicurezza nucleare nelle scuole, innalzando i limiti delle radiazioni a cui i bambini possono essere esposti. La decisione ha provocato proteste e manifestazioni da parte dei genitori. Secondo le nuove regole i bambini giapponesi potranno essere esposti a radiazioni 20 volte più forti che in passato. Le nuove regole fanno sì che il tasso ammesso di radiazioni per un bambino giapponese equivalga a quello di un lavoratore nucleare tedesco.
Il governo ha difeso la sua decisione affermando che è necessaria per tenere aperte le scuole nella zona di Fukushima. Secondo il gruppo “Medici per la responsabilità sociale” i bambini hanno adesso una probabilità su 200 di ammalarsi di cancro, contro una probabilità su 500 garantita dalle vecchie regole. La polemica è forte anche nel governo. Il principale consigliere scientifico del primo ministro ha dato le dimissioni in segno di protesta. Il governo ha detto di non avere scelta. Tre quarti delle scuole di Fukushima avrebbero dovuto chiudere, escludendo dall’istruzione centinaia di migliaia di bambini. Centinaia di genitori di Fukushima sono andati a manifestare a Tokyo davanti al ministero della Pubblica Istruzione.