Fra timori di nuove violenze i maoisti ottengono il ministero degli Interni
"Il Primo Ministro Khanal ha commesso un grave errore – afferma K. P. Oli, leader anziano del partito comunista nepalese - prenderemo seri provvedimenti contro di lui”. Oli sottolinea che i maoisti sono ancora armati e stanno facendo di tutto per prendere il potere e trasformare il Nepal in uno Stato socialista senza il consenso della popolazione.
La mossa del Premier nepalese è frutto dell’ accordo segreto con i vertici del partito maoista, che in febbraio hanno appoggiato l’elezione di Khanal, ritirando la candidatura del loro leader storico Prachanda.
Secondo Shusil Koirala, leader del Nepali Congress Party, "le controversie su questioni importanti come la ristrutturazione dello Stato, struttura federale e modifica del potere esecutivo non possono essere risolti senza una volontà politica e l'onestà tra le parti”. “Finché non riusciremo a risolvere queste controversie – aggiunge – non potremo dare al Paese una nuova costituzione”.
Dopo secoli di monarchia e decenni di guerriglia, alla nascita della Repubblica nepalese (2006), l’Onu e il governo ad interim hanno elaborato un processo di pace che implica il disarmo delle milizie maoiste e la scrittura di una nuova Costituzione. A tutt’oggi i lavori sono fermi per le continue diatribe fra maoisti, militari e partiti di opposizione sulle modalità di reintegro degli ex guerriglieri. Nei giorni scorsi il parlamento ha rimandato per la terza volta il termine di presentazione della nuova costituzione, che era stato fissato per il 28 maggio 2011.