Formato il governo palestinese di unità nazionale
Gaza (AsiaNews/Agenzie) – E’ stato formato il governo di unità nazionale palestinese: il primo ministro Ismail Hanyyeh ha presentato oggi la lista dei ministri al presidente Mahmoud Abbas e sabato chiederà la fiducia in Parlamento. Il portavoce del presidente dell’ANP, Nabil Abu Rdeineh, ha annunciato la formazione del nuovo Gabinetto sostenendo che “rappresenterà l’intero popolo palestinese”, riferisce l’agenzia ufficiale WAFA.
Alla formazione del nuovo esecutivo si è giunti dopo un accordo raggiunto – anche grazie ad un intervento saudita - l’8 febbraio alla Mecca tra Hamas E Fatah, dopo settimane di scontri sanguinosi. A rendere difficile la composizione del nuovo esecutivo è stata soprattutto la scelta del nuovo ministro degli Interni. Si tratta di un incarico chiave, dal momento che esso comporta il controllo di migliaia di uomini dei servizi di sicurezza. Secondo l’accordo della Mecca il ministero doveva andare ad un indipendente, ma Hamas voleva indicarlo. Così è stato, ma Abbas ha respinto numerosi candidati ed ora ha accettato Hani Al-Qawasmeh, alto funzionario dello stesso dicastero. E’ stato Fatah, invece, ad indicare l’indipendente Ziad Abou Amr, che dovrebbe andare agli Esteri.
In tutto il nuovo governo dovrebbe avere 25 ministri: 10 indicati da Hamas, 6 da Fatah e 9 indipendenti.
Compiti principali del nuovo esecutivo: mettere fine alla crisi politica ed ai conseguenti scontri armati e convincere Stati Uniti ed Europa a togliere il blocco degli aiuti economici, imposto dopo la vittoria nelle elezioni del 2005 da parte di Hamas, definito un movimento terrorista. Per ottenere tale obiettivo, il Quartetto (Onu, Usa, Ue e Russia) ha posto tre condizioni: riconoscimento di Israele, accettazione degli accordi internazionali raggiunti dall’Olp, anche con lo Stato ebraico, e rinuncia alla violenza. Sull’argomento, per ora c’è quanto sostengono due siti che fanno riferimento a Hamas: il nuovo governo “rispetterà” gli accordi con Israele, ma continuerà a sostenere la “resistenza”.
Da parte di Israele, che ha sempre fatto riferimento alle condizioni posto dal Quartetto, per ora non si hanno reazioni ufficiali, ma solo dichiarazioni anonime e contrastanti di funzionari governativi.
Tacciono al momento anche le cancellerie occidentali.
Il segretario di stato americano Condoleezza Rice alla fine della prossima settimana sarà di nuovo in Medio Oriente. Lo ha confermato la stessa Rice in una conferenza stampa dopo un incontro a Washington con il ministro degli esteri israeliano Tzipi Livni.