Fondamentale per i missionari conoscere la cultura dei gruppi etnici vietnamiti
di JB. VU
Fin dal XVII secolo, quando padre Alexandre de Rodhes fece la trasposizione del vietnamita in caratteri latini, coloro che vogliono portare il Vangelo si preoccupano di conoscere lingue e tradizioni delle popolazioni.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Conoscere la lingua e la cultura del Vietnam, anche dei gruppi etnici del Paese, rappresenta da sempre una necessità ed al tempo stesso un obiettivo di chi si dedica all’azione missionaria. E’ così fin da quando padre Alexandre de Rodhes, missionario in Vietnam dal 1624 al 1645 fece la trasposizione del vietnamita in caratteri latini. Negli stessi anni, il missionario amministrò il battesimo a 6.700 persone appartenenti a gruppi di minoranze etniche.
Nel 1954, quando i cattolici sono andati nel sud del Paese, insieme alla Parola di Gesù hanno portato una cultura diversa da quella tradizionale. Specialmente i missionari francesi hanno svolto la loro opera tra gruppi come K’Ho, Churu, Bana, E-de, H’ mong ed altri.
Finora i missionari hanno usato diverse forme per diffondere la Bibbia in piccoli gruppi, organizzando mostre di pittura, esibizioni musicali, spettacoli e raduni. La fede dei gruppi etnici è legata alla cultura locale. Onorare i genitori e la morte, usare l’incenso sono simboli della loro preghiera a Dio. “Aspettiamo sacerdoti che vengano da noi, nei nostri villaggi, per insegnare ai nostri figli”, dice un Churu.
Numerose chiese sono state costruite. Persone dei gruppi etnici o Kinh (al quale appartiene la maggioranza dei vietnamiti) vanno in chiesa per pregare, prendere parte ai gruppi biblici, avere gioia di vita.
Ora, sacerdoti e suore che lavorano con i gruppi etnici parlano la loro lingua. In particolare persone che prendono parte al lavoro missionario, come suor Lue, del villaggio di M’Lon. Allo stesso modo, padri, anziani e bambini stanno realizzando la missione attraverso l’uso delle tradizioni culturali dei gruppi etnici.
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