Folla di oppositori ai funerali di Montazeri, “l’ayatollah delle rivolte”
Teheran (AsiaNews/Agenzie) – L’opposizione “verde” ha mobilitato i sostenitori per partecipare ai funerali del grande ayatollah Hoseyin Ali Montazeri, una delle voci più critiche dell’establishment.
Secondo alcuni siti internet centinaia di migliaia di persone sono giunte a Qom per prendere parte alle esequie del grande ayatollah, un tempo delfino di Khomeini.
Il funerale avviene proprio mentre cresce ancora l’opposizione ad Ahmadinejad e alla sua elezione. Il governo teme che i raduni per le esequie si trasformino in aperte dimostrazioni contro la leadership di Ahmadinejad e Khamenei.
Giorni fa la stessa guida suprema ha minacciato di sgominare ogni opposizione, ma non può frenare le cerimonie funebri.
Sempre secondo siti internet, a Qom, la città santa dove avviene il funerale, vi è un grande schieramento di polizia che tenta in tutti i modi di frenare la partecipazione. Vi sono anche notizie di arresti. Non è possibile verificare in modo indipendente tutte le notizie perché il governo ha posto nuovi limiti ai media stranieri e locali.
La guida suprema, Ali Khamenei, ha espresso le sue condoglianze per la morte di Montazeri, ma ha pure sottolineato che egli spera che “Dio lo perdoni”
L’agenzia statale Irna ha definito Montazeri, il “religioso delle rivolte”.
Hoseyin Ali Montazeri è morto il 19 dicembre scorso all’età di 87 anni. Pur essendo anziano e malato, negli ultimi anni è stato un fiero oppositore del regime iraniano, arrivando fino a emettere una fatwa contro la rielezione di Ahmadinejad avvenuta con la frode. In passato è stato uno degli artefici della Repubblica islamica e ha preparato il ritorno di Khomeini nel ’79.
Negli anni ’80, secondo alcune lettere, egli si è staccato dalla dirigenza per le violenze e le esecuzioni di massa contro i nemici del regime che egli stesso aveva aiutato a edificare. Si dice che Montazeri fosse il prescelto da Khomeini alla successione, ma alla fine è stato scelto Alì Khamenei. Da allora egli è divenuto sempre più critico verso la leadership iraniana, accusandola via via di aver tradito gli ideali degli inizi.
In alcune interviste recenti Montazeri ha proposto una riforma della costituzione, cerca una separazione fra il religioso e il politico e rafforzando il potere del presidente contro le intromissioni degli ayatollah. Eppure proprio lui è uno degli autori della costituzione iraniana e proprio lui aveva inserito le norme secondo cui la vita della società – anche la politica – doveva essere guidata da esperti religiosi (Velayat-e faqih).
In uno dei suoi ultimi interventi, in cui condannava il regime attuale come una dittatura, egli ha anche detto che le rivolte dopo le elezioni truccate “possono portare alla caduta del regime”.