Fissato al 22 luglio il voto di fiducia per il governo di Singh
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Si terrà il 22 luglio il voto di fiducia al nuovo governo del premier Manmohan Singh, dal quale sono usciti gli alleati comunisti ma che ha ora il sostegno del Partito Samajwadi (Ps).
I comunisti sono usciti dal governo per protesta contro l’accordo sul nucleare proposto da Singh con gli Stati Uniti, perché dicono che potrebbe dare agli Usa “un’eccessiva influenza” sull’India. Singh insiste che il Paese ha bisogno di energia nucleare per fini civili, non potendo altrimenti sostenere il proprio sviluppo, specie per l’aumento del prezzo del petrolio. Con questo accordo New Delhi otterrebbe tecnologia e materiale nucleare, dopo anni di embargo conseguente allo sviluppo della bomba atomica.
Anche con il sostegno del Ps, gruppo regionale molto forte nell’Uttar Pradesh, è incerto che il governo abbia sufficienti voti tra i 543 deputati della Lok Sabha (Camera bassa), dove il voto sarà preceduto da un dibattito il 21 luglio. Un voto contrario porterebbe ad elezioni anticipate, il cui esito appare imprevedibile.
E’ un momento difficile per l’India, con continui aumenti dei prezzi di carburante, materie prime e alimenti e l’inflazione dell’11,89% nella settimana dal 22 al 28 giugno, record da 13 anni. Si attende il dato sulla crescita industriale nei primi 6 mesi del 2008, che si aspetta essere la più bassa da 6 anni. Il rapido aumento dei prezzi ha fatto cadere la popolarità del governo, a favore dell’opposizione guidata dal partito fondamentalista indù Bharatiya Janata.