Fischi e proteste degli studenti contro Tung Chee-hwa, amico di Pechino
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Dura contestazione degli studenti all’università Cinese di Hong Kong, contro la laurea ad honorem all’ex Capo dell'esecutivo della città, Tung Chee-hwa. Ieri, durante la cerimonia di consegna, una trentina di studenti, in rappresentanza dell’Unione studentesca, hanno protestato, mostrando bandiere rosse con scritto “la vergogna dell’università Cinese”, fischiando e cercando di salire sul palco, venendo fermati dalle guardie di sorveglianza. Tung è stato perfino interrotto durante il discorso di ringraziamento.
Un portavoce ha spiegato al South China Morning Post che “l’università ha dato la laurea a Tung solo per ragioni politiche, dato che non ha contribuito molto allo sviluppo di Hong Kong durante il suo ufficio”. Gli studenti hanno poi presentato una petizione al professore Lawrence Lau, vicecancelliere dell’università, chiedendo di spiegare la ragioni per l’importante riconoscimento.
Durante la cerimonia, il professor Laurence Wong Kwok-pun ha presentato Tung come colui che ha guidato Hong Kong in un periodo difficile, introducendo misure e riforme che hanno migliorato la vita della città e applicando con successo la politica “un Paese, due sistemi” sotto la Basic Law. L’università sostiene di voler onorare Tsung per la sua “storica missione di avere guidato l’amministrazione”, mantenendo “i sistemi legali e giudiziario” della città (diversi da quelli cinesi) e salvaguardando “la libertà e lo stile di vita” di Hong Kong, durante il passaggio sotto Pechino.
Ma i dimostranti affermano che egli ha cercato di aumentare i poteri della polizia e ha chiesto a Pechino di “reinterpretare” la Basic Law, permettendogli così di entrare negli affari interni di Hong Kong. Tung è stato anche accusato di non aver fatto molto per migliorare la situazione economica del territorio.
Il parlamentare Leung Kwok-hung si è unito alla protesta degli studenti fuori della sala, ricordando che Tung “ha proposto la modifica dell’art. 23, ha chiesto al Comitato Permanente dell’Assemblea nazionale del popolo di reinterpretare la Basic Law, non ha attuato il suffragio universale e non ha saputo affrontare la crisi del 2003”.
L’art. 23 della Basic Law prevede la punizione di atti quali secessione, tradimento, sedizione contro il governo di Pechino. Ma il governo di Hong Kong, sotto Tung, nel 2002 e nel 2003 cercò di modificare la norma dando alla polizia grandi poteri a danno dei diritti di libertà. Questo ha suscitato diffuse proteste, culminate nel grande corteo del 1° luglio 2003 con oltre 500mila persone in piazza. In seguito il governo ha sospeso la modifica.