Firmato nuovo accordo sul tessile fra Pechino e l'Europa
Pechino (AsiaNews) - Dopo una maratona di dialoghi durati una settimana è stato raggiunto un accordo fra la Cina e l'Unione Europea per risolvere la crisi dei prodotti tessili cinesi bloccati nei porti europei.
Grazie all'accordo, la metà dei quasi 80 milioni di capi bloccati in Europa verrà sdoganata, superando le quote stabilite lo scorso giugno. L'altra metà andrà a caricarsi sulle quote del prossimo anno. Il premier cinese Wen Jiabao ha detto che l'accordo è onesto e accettabile da tutti. Ma l'Unione Europea , deve ancora sottometterlo alla discussione dei 25 membri della Comunità.
L'imposizione delle quote ha creato all'Europa un doppio problema: da una parte, i prezzi dei prodotti cinesi continuano ad essere fortemente concorrenziali e mettono in crisi l'industria del sud Europa. Dall'altra, la riduzione delle quote ha creato la crisi nella vendita al dettaglio, con scaffali vuoti e i timori di non avere merce da esporre entro Natale. A causa della concorrenza cinese, nel 2004 il tessile europeo ha perso oltre 165 mila posti di lavoro. Nel 2005 sono a rischio un altro milione di posti di lavoro.
La soluzione alla crisi sui tessili è avvenuta in concomitanza con la presenza del premier Tony Blair a Pechino per l'incontro periodico fra Unione Europea e Cina. Nel dialogo fra le due delegazioni vi erano a tema la sicurezza internazionale, i diritti umani, la cancellazione dell'embargo sulle armi, ma la discussione sui prodotti tessili e su altre questioni economiche ha oscurato ogni altro problema. In coda a questi dialoghi, oggi la China Southern Airlines ha firmato un contratto per acquistare 10 aerei A330 della Airbus, per un valore di 1,5 miliardi di dollari. La Airbus appartiene a un conglomerato europeo; il 20% è posseduto dalla britannica BAE Systems.
Blair ha affermato che l'Europa collaborerà con la Cina su impianti energetici ad energia pulita a carbone e su tecnologie a bassa emissione.