Fine dell’allarme tsunami. In Cile oltre 700 morti
Nel Pacifico orientale onde fino a un metro, ma in alcuni villaggi della costa cilena lo tsunami ha fatto almeno 350 morti. Molto provate popolazione ed economia del Paese latinoamericano. Sale il prezzo del rame. La Cina promette 1 milione di dollari in aiuti d’emergenza.
Tokyo (Asianews/Agenzie) – L’allarme tsunami issato in tutto il Pacifico a causa del terremoto in Cile è stato levato. Per i Paesi del Pacifico orientale l’onda anomala non ha avuto effetti disastrosi, ma in Cile, vicino all’epicentro del sisma, lo tsunami ha spazzato via interi villaggi e fatto raddoppiare il numero di morti della catastrofe.
In un villaggio vicino a Conception, sono stati trovati almeno 350 corpi. Nel porto di Talcahuano le onde hanno trascinato per le strade della città 20 navi. Anche nel gruppo di isole Juan Fernandez, vicine alla costa cilena, vi sono cinque morti e diversi dispersi.
L’allarme tsunami era stato levato dopo il terremoto di sabato 27 febbraio in molti Paesi: Hawaii, Australia, Nuova Zelanda, Filippine, Giappone, ma le onde che sono arrivate sulle coste erano di circa un metro.
Il governo cileno ha dichiarato che finora vi sono 711 morti. Ma vi sono edifici crollati che contengono ancora morti o persone intrappolate. Oltre 10 mila truppe sono nella zona per mantenere l’ordine e un coprifuoco per evitare razzie di negozi e supermercati da parte dei sopravvissuti che cercano cibo e acqua.
Il sisma ha danneggiato centinaia di migliaia di case, sconvolto autostrade, distrutto ponti; comunicazioni ed elettricità non sono garantite.
L’economia è molto provata. Il Cile è il primo produttore mondiale di rame e sebbene il lavoro nelle miniere è stato ripreso da ieri stesso, oggi i mercati hanno fatto crescere il prezzo del metallo fino al 6% in più nel timore di una riduzione della produzione.
A Shenzhen e a Shanghai, le azioni delle miniere di rame cinesi sono cresciute del 6%.
La Cina ha diramato oggi un comunicato in cui promette il dono di 1 milione di dollari Usa per aiuti d’emergenza al Cile.
Ieri Benedetto XVI ha invitato la comunità internazionale alla solidarietà con le popolazioni cilene.
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