Filippine, tornano a casa gli ostaggi liberati da un vescovo
Pagadian City (AsiaNews) Gli ostaggi del "pullman verso Zamboanga" - liberati ieri dai rapitori grazie alla mediazione di mons. Emmanuel Cabajar, vescovo della diocesi di Pagadian sono tornati alle loro case. Ad AsiaNews il prelato spiega come è andato il rientro ed il rilascio.
Il vescovo ha portato con sè alcuni degli ostaggi liberati: "Volevano riposare e mangiare un poco spiega così li ho condotti ad una casa dei padri Colombani, dove sono stati raggiunti dai loro parenti e riportati alle loro case".
Grazie all'intervento del vescovo, ieri, mercoledì 25, i 14 ostaggi bloccati su un autobus alla periferia di Pagadian da 3 uomini armati sono stati liberati. "Mons. Cabajar è molto conosciuto e rispettato dalla popolazione locale" ha detto una fonte locale ad AsiaNews. "Probabilmente è per questo che le autorità hanno richiesto il suo intervento nella mediazione con i rapitori".
L'assalto è avvenuto nella serata di ieri intorno alle 18.00 (ora locale) quando la polizia ha fermato un autobus diretto a Zamboanga per un controllo. La pubblica sicurezza ha ordinato a tutti gli uomini presenti sul bus di scendere per una perquisizione: a questo punto 3 uomini rimasti sul mezzo - hanno estratto delle pistole e hanno ordinato all'autista di ripartire. Dopo circa 2 ore di viaggio, l'autobus con all'interno 14 fra donne e bambini - si è fermato ad un blocco stradale nei pressi di Pagadian City: qui l'autista è sceso ed è scappato. I rapitori si sono chiusi nel mezzo ed hanno minacciato di uccidere gli ostaggi.
A questo punto le autorità militari hanno contattato il prelato, che si è recato sul luogo per negoziare con i rapitori. "Volevano un altro mezzo di trasporto racconta mons. Cabajar perché l'autobus aveva 2 ruote sgonfie". I militari erano però contrari all'idea di dare ai rapitori un mezzo di trasporto con il quale portare via gli ostaggi e verso mezzanotte la mediazione si è fermata.
"A questo punto continua il prelato ho parlato con i 3 uomini e gli ho proposto di liberare tutti gli ostaggi: avrebbero continuato il viaggio sul mio pick up, che avrei guidato io stesso". In un primo momento gli uomini accettano lo scambio e chiedono al vescovo di tornare la mattina dopo intorno alle 6.00. "La mattina spiega mons. Cabajar mi sono vestito con i paludamenti vescovili per rassicurarli sulla mia identità e sono tornato al bus. Loro però avevano cambiato idea".
I rapitori chiedono infatti di portare via con loro 2 bambini come garanzia. "Io ho detto subito di no dice il prelato - ed ho cercato di spiegare loro che la mia presenza sarebbe bastata, li avrebbe garantiti da ogni attacco. Loro però non erano convinti". "Sono riuscito a salire sul mezzo continua - dove eravamo in 8: i 3 rapitori, io e 4 ostaggi. Ho detto ai rapitori la verità, e cioè che la polizia non li avrebbe mai lasciati andare via. Alla fine, grazie a Dio, li ho convinti".
Saliti sul pick up del vescovo, gli uomini chiedono di andare lontano ed essere lasciati "dove la polizia non li possa prendere". "Ma è stato difficile continua il vescovo perché i media e la polizia continuavano a seguirci. Mi sono dovuto fermare e scendere almeno 4 volte prima di convincere le persone a non seguirci più. A questo punto, dopo circa 1 ora e mezzo di viaggio, sono riuscito a farli scendere". Il prelato non si è sbilanciato sull'identità dei rapitori, che ha definito "3 uomini giovani".
Mons. Cabajar, 62 anni, è vescovo della diocesi di Pagadian dal 2 settembre 2004. La diocesi comprende Pagadian City ed altri 24 municipi, distribuiti a nord-est di Zamboanga del Sur. La diocesi è popolata da circa 942 mila persone, di cui l'83 % cattolici: il restante 17 % è composto in prevalenza da cristiani, musulmani ed una piccola percentuale di nativi che seguono una fede locale. (VFP)19/01/2010