04/12/2006, 00.00
FILIPPINE
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Filippine, oltre mille le vittime del tifone Durian

La Caritas locale conferma ad AsiaNews i dati della Protezione civile su morti e dispersi e lancia un appello ai donatori del circuito cattolico internazionale: aiuti rapidi e generosi, perché la situazione peggiora ad una velocità incredibile.

Legazpi (AsiaNews) – Continua a salire il bilancio delle vittime dell’uragano Durian, che il 1° dicembre scorso ha investito la parte orientale delle Filippine: secondo i dati della Protezione civile, confermati ad AsiaNews dai responsabili della Caritas locale, sono almeno 1.049 le vittime, tra morti e dispersi.

Il presidente Gloria Macapagal Arroyo ha dichiarato questa mattina lo “Stato di calamità nazionale” ed ha autorizzato l'immediato utilizzo di 20 milioni di dollari per ripristinare i servizi di base nelle zone colpite dall’uragano, che ha causato una valanga di fango.

La Caritas filippina spiega che “quattro province sono state molto colpite, fra cui quella di Bicol e quella meridionale di Tacalog. La situazione degli aiuti è ancora allo stato iniziale perchè l’impossibilità di comunicare con la maggior parte delle aree interessate dal tifone ci rende impossibile preparare un piano di emergenza”.

L’organizzazione cattolica ha comunque iniziato a radunare “ricoveri di emergenza, cibo, acqua potabile e medicinali: purtroppo non possiamo essere più specifici nel soccorso”.

Il Centro di coordinamento nazionale per i disastri specifica che i morti accertati sono 450, mentre 599 sono i dispersi. Oltre 1 milione di persone sono state colpite dalla catastrofe naturale, con danni alla proprietà stimati attorno a circa 5 milioni e mezzo di dollari. Il tifone, che oggi ha colpito le coste vietnamite, si è abbattuto con particolare violenza sui villaggi che circondano il monte Mayon, un vulcano attivo a circa 320 chilometri a sud di Manila: qui si sono scatenate piogge torrenziali che hanno provocato frane di fango e macigni grossi come auto contro le comunità rurali.

Soldati, minatori e un team di soccorso spagnolo con cani cerca-persone stanno scavando nel fango per estrarre i corpi. Solo in una cappella dove alcuni abitanti avevano cercato rifugio, distrutta poi dalle frane, sono stati ritrovati 60 cadaveri. Anche il Nuovo Esercito popolare, un gruppo comunista che da decenni è in lotta contro il governo, ha ordinato il cessate-il-fuoco per contribuire agli aiuti.

La Caritas nazionale ha preparato un appello internazionale a tutti i donatori del circuito cattolico, che verrà diramato domani: “Speriamo di ricevere degli aiuti generosi e soprattutto rapidi: la situazione peggiora ad una velocità incredibile”.

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