Filippine, "nessun segno di vita" dalla scuola sepolta nel fango
Nell'isola di Leyte si scava sotto al pioggia per liberare dal fango l'edificio dove sono intrappolate 250-300 persone, per la maggior parte bambini. "E' come lavorare nelle sabbie mobili dice un responsabile dei soccorsi - ma i dispersi dovrebbero essere meno del previsto".
Guinsaugon (AsiaNews/Agenzie) Le squadre di soccorso che scavano nei pressi della scuola elementare di Guinsaugon "non hanno alcun motivo per pensare che all'interno vi sia qualche sopravvissuto". Lo afferma un ufficiale dell'esercito filippino, il tenente colonnello Raul Farnacio, che aggiunge: "La scuola è seppellita da 35 metri di fango e siamo riusciti ad arrivare a metà strada, ma fino ad ora non abbiamo ricevuto neanche un segnale di vita".
La scuola si trova al centro del villaggio - nella zona meridionale dell'isola di Leyte, parte est dell'arcipelago - colpito venerdì scorso da una terribile frana alle 10.45 del mattino (ora locale).
Ai lavori di recupero partecipano circa 30 membri dell'esercito americano e un team di volontari taiwanesi che, con equipaggiamenti sonar, monitorano la zona dove si ritengono seppellite fra le 250 e le 300 persone, per la maggior parte bambini.
Attive anche numerose squadre di volontari filippini che, insieme all'esercito, scavano per portare alla luce almeno i corpi delle vittime: ieri, in serata, sono stati estratti dal fango 68 corpi, ma le piogge - tuttora incessanti - rendono difficile ogni operazione.
"E' come lavorare nelle sabbie mobili" ha commentato Adriano Fuego, direttore dell'Ufficio per la difesa civica, che poco dopo ha comunicato una nuova previsione per i sopravvissuti ed i dispersi. Secondo Fuego, sulla base dell'ultimo censimento locale dovrebbero essere 913 - e non 1.4078 - coloro che non rispondono ma ammette che "al momento è solo una stima". Al momento i "sopravvissuti certi" sono 435, di cui 20 "con gravi ferite".