Filippine, il cordoglio di Benedetto XVI per la morte di Cory Aquino
di Santosh Digal
Il papa esprime “profonda tristezza” per la scomparsa della ex presidente, di cui sottolinea la “profonda e incrollabile fede”. I funerali in programma il 5 agosto; la sepoltura, in forma privata, al Memorial Park di Manila, accanto al marito. Per i cattolici filippini è stata un esempio di fede e “un’icona” nella lotta per la democrazia.
Manila (AsiaNews) – Papa Benedetto XVI ha espresso “profonda tristezza” per la morte di Corazon Aquino, il cui funerale verrà celebrato il 5 agosto a Manila. Questa mattina la salma è stata trasportata all’interno della cattedrale. Il corteo, accompagnato dai familiari più stretti, è stato seguito da decine di migliaia di persone che si sono riversate nelle strade per rendere omaggio all’ex presidente filippino, molto amata dai concittadini.
In un telegramma inviato dal card Tarcisione Bertone, Segretario di Stato vaticano, al card Gaudencio Rosales, arcivescovo di Manila, il papa ha sottolineato “l’impegno coraggioso [di Cory Aquino] per la libertà del popolo filippino, il suo fermo rifiuto della violenza e dell’intolleranza e il suo contributo alla ricostruzione di un ordine politico giusto e coeso nella sua amata patria”. Benedetto XVI ha inoltre ricordato la figura della Aquino come “donna di profonda e incrollabile fede”.
I cittadini possono rendere omaggio al feretro della ex presidente sino alla serata di domani. I funerali si svolgeranno il 5 agosto alle 9 del mattino, dopo i quali la salma verrà sepolta al Memorial Park di Manila, accanto al marito Benigno (Ninoy) Aquino. La famiglia ha respinto la proposta di funerali di Stato, optando per una funzione strettamente privata.
Fra le varie personalità che hanno reso l’estremo saluto alla Aquino vi sono Alfredo Lim, sindaco di Manila, Feliciano Belmonte, sindaco di Quezon City e Wan Azizah Wan Ismail, moglie del leader dell’opposizione malaysiana Anwar Ibrahim.
I cattolici filippini la ricordano come una “persona profondamente religiosa”, che ha contribuito al processo democratico del Paese lottando contro il dittatore Ferdinando Marcos. “Cory aveva una profonda fede in Dio – sottolinea p. Cielito R. Almazo, dell’Ordine dei frati minori – ed è grazie alla fede e alle preghiere che ha saputo mantenere la carica mentre era presidente e negli ultimi giorni della malattia”. Il sacerdote, parroco della chiesa di Sant’Antonio a Manila, sottolinea che fra i molti meriti della Aquino, il più importante è “l’approvazione della Costituzione del 1987” che ha permesso il “ritorno alla democrazia nel Paese”.
Padre Arisotn Sison, parroco della chiesa del Santissimo Cuore di Gesù e Maria – dove la Aquino partecipava alla messa – ricorda il carattere schivo della donna, che non aveva “atteggiamenti da celebrità: parlava con tutti. Era una parrocchiana come tutti noi” commenta il sacerdote.
Il card Gaudencio Rosales, arcivescovo di Manila, definisce “Cory” Aquino una “icona di ciò che un leader autentico, onesto e vero deve rappresentare” in un momento “cruciale per la storia del Paese”. Secondo Mons. Soc Villegas, vescovo della diocesi di Balanga, la donna ha portato “grazia, coraggio e forza morale” ai filippini che avevano un “disperato bisogno di speranza”.
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