Filippine, generale ammette: "Il colpo di Stato c'era e io dovevo guidarlo"
Il capo delle Forze armate delle Filippine ha ammesso l'esistenza di una rete di militari e politici che volevano rovesciare la presidente Arroyo. "Siamo sicuri che ci riproveranno. Faremo il possibile per fermarli".
Manila (AsiaNews/Scmp) Il generale Generoso Senga, al vertice delle Forze armate Filippine, ha ammesso il 14 marzo di aver ricevuto un invito da parte di alcuni commilitoni di alto grado per unirsi alla giunta militare che avrebbe preso il potere dopo la caduta della presidente Gloria Macapagal Arroyo.
A cercare il suo appoggio sarebbero stati il brigadiere generale dell'Esercito Danilo Lim ed il colonnello dei Rangers Ariel Querubin. "Mi hanno detto ha spiegato Senga - che avevano intenzione di marciare, in maniera pacifica, insieme all'ex presidente Corazon Aquino ed alla popolazione scontenta e mi hanno chiesto di guidarli. Io ho rifiutato".
L'intenzione era quella di ripetere il colpo di stato del 2001, quando una marcia pacifica, ma guidata dai vertici delle Forze armate, aveva chiesto all'allora presidente Joseph Estrada di lasciare il palazzo presidenziale e ritirarsi a vita privata.
Questa pubblica ammissione conferma l'esistenza di un piano teso a rovesciare il governo preparato da alcuni vertici militari, da membri dell'opposizione politica e da esponenti di movimenti extra-parlamentari di sinistra. Il piano è stato sventato dalla presidente stessa, che il 24 febbraio scorso ha ordinato lo stato di emergenza nazionale ed ha ordinato al gruppo scelto dei marines di presidiare i luoghi del potere filippino. L'emergenza, terminata una settimana dopo, ha portato all'arresto di 16 presunti cospiratori, al momento in carcere.
"Siamo sicuri ha detto il gen. Senga che ci riproveranno. Stiamo facendo tutto il possibile per impedirlo".
02/09/2005