Filippine, dopo la frana "ogni famiglia piange almeno un lutto"
Il vescovo della diocesi colpita dalla frana spiega ad AsiaNews: "La popolazione è sconvolta: la frana ha cancellato mille ettari di terreno ed innumerevoli vite umane". Caritas filippina: "Siamo concentrati sull'evacuazione della zona e la salvaguardia dei più deboli, bambini ed anziani".
Guinsaugon (AsiaNews) La Chiesa filippina "è concentrata sul recupero, ma soprattutto sull'assistenza ai sopravvissuti dopo la frana di venerdì scorso. Abbiamo bisogno di tutto: cibo, latte, medicine, vestiti e preghiere". L'appello è rivolto ad AsiaNews da mons. Precioso D. Cantillas, vescovo della diocesi di Maasin: qui si trovava fino a venerdì scorso il villaggio di Guinsaugon, distrutto alle 10 del mattino da una frana.
"Sono sul sito del disastro racconta ed ho visitato la zona. E' tutto coperto di fango, le strade sono impraticabili e le case inagibili. La popolazione è sconvolta, perché ha visto in cinque minuti un terremoto ed un tornado, che hanno provocato il distacco di una parte della montagna: la frana ha creato orfani e vedove, oltre a cancellare circa mille ettari di terreno dalla mappa delle Filippine. Ogni famiglia piange almeno un lutto".
"Qui continua il presule - lavorano marines degli Stati Uniti, un gruppo di soccorso dalla Malaysia, uno da Taiwan ed ovviamente le squadre filippine. E' commovente vedere l'aiuto di queste persone, ma è frustrante che la loro opera sia così rallentata dal fango e dalla pioggia che continua a cadere. Lavorano per salvare il possibile, ma nessuno si fa più molte illusioni".
"Ora aggiunge - in accordo con il governo provinciale e con quello centrale, dobbiamo impegnarci per trovare una sistemazione agli sfollati. A causa delle piogge e dei tifoni, gli abitanti di 11 villaggi considerati a rischio hanno dovuto abbandonare le loro case e vi sono migliaia di persone senza un riparo. Per adesso sono nelle scuole e nei centri di soccorso diocesani, ma non possono rimanere a lungo. La vita deve riprendere, e per fare questo è necessario che le strutture che ospitano la normalità, come le scuole, siano libere per ricominciare le lezioni".
"Stiamo cercando di coordinare le varie entità che lavorano qui aggiunge ad AsiaNews suor Rosanne Mallillin, segretario esecutivo della Caritas Filippine ma noi, come Caritas, cerchiamo di pensare il più possibile ai bambini ed agli anziani: stiamo cercando latte, in polvere e fresco, e indumenti caldi per proteggere la parte più vulnerabile della popolazione, ma servono anche tanto cibo, acqua, materassini e medicinali".
"Il lavoro di evacuazione continua procede, anche se con lentezza, e 576 famiglie sono in salvo in parti sicure dell'isola. Dobbiamo combattere contro strade che sono oramai fiumi di fango e sempre meno tetti disponibili, ma andiamo avanti".