Filippine, aumentano i casi di AIDS per comportamenti sessuali a rischio
Manila (AsiaNews) – Nel 2008 i casi di AIDS nelle Filippine sono cresciuti del 14%, per un totale di 787 dal 1984 a oggi. E 308 sono i morti a causa della malattia. Lo rivela un documento pubblicato lo scorso febbraio dal Centro Epidemiologico Nazionale (NEC), una sezione del Dipartimento della sanità filippino (DOH) sui casi di AIDS nel Paese. Fra i 32 nuovi casi accertati nel 2008, il 28% riguarda lavoratori all’estero – gli Overseas Filippino Workers – e tutti gli episodi di contagio (che hanno coinvolto otto uomini e una donna, di età compresa fra i 29 e i 47 anni) si sono verificati a causa di rapporti sessuali.
Per combattere la diffusione della malattia è importante promuovere una campagna di informazione a partire dalle scuole, le comunità, gli ospedali e intervenire con la massima tempestività nei casi accertati. Il governo filippino nel 1988 ha elaborato l’AIDS Prevention and Control Act, in base al quale i malati non devono mettere a repentaglio la salute altrui con comportamenti a rischio – in particolare nella sfera sessuale – oltre a favorire un’opera di prevenzione attraverso un test per tutte le madri e i figli nei casi di possibile sieropositività.
La Chiesa cattolica filippina si è sempre attivata per garantire cura e solidarietà ai malati, ma soprattutto per mettere in campo campagne educative e politiche di prevenzione che siano davvero in grado di fermare il contagio. Lo scorso 11 luglio i vescovi del Paese, con il patrocinio dell’Onu, hanno pubblicato un doppio volume sull’AIDS e l’HIV per quanti lavorano nella pastorale sociale; esso contiene una guida con le informazioni di base sulla malattia e un Resource Book con indicazioni utili su come rapportarsi con i malati, oltre a un compendio statistico sull’incidenza della diffusione del virus in tutto il mondo.
In questi giorni a Città del Messico è in corso di svolgimento la 17ma conferenza internazionale sull’AIDS. In programma dal 3 all’8 agosto, “AIDS-2008” ha radunato oltre 20mila partecipanti da tutto il mondo in rappresentanza di agenzie e organizzazioni umanitarie, oltre ai funzionari della politica. Fra gli obiettivi del convegno biennale la raccolta di ulteriori fondi per finanziare la ricerca, migliorare la rilevazione epidemiologica del virus, sostenere le politiche governative nella lotta alla malattia e una più diffusa campagna di sensibilizzazione fra i giovani.