Fiero di essere indiano, ma contro le caste
Un sondaggio condotto dalla BBC mostra che i due terzi degli indiani sono fieri della loro identità ma ritengono il sistema delle caste un ostacolo all’armonia sociale. Il risultato contraddice i gruppi di estremisti indù che indicano in terrorismo e conversioni forzate la causa di tensioni nella società, ma solo per perseguitare musulmani e cristiani.
Mumbai (AsiaNews) – “Fiero di essere indiano, ma contrario al sistema delle caste”. È la risposta di oltre la metà degli intervistati da un sondaggio della BBC, da cui emerge che proprio la rigida divisone sociale in India è ritenuta la principale causa di violenze e tensioni interne. Il risultato contraddice la tesi dei gruppi nazionalisti ed estremisti indù che siano terrorismo islamico e conversioni al cristianesimo gli ostacoli all’armonia sociale.
La GlobeScan ha condotto un sondaggio per la BBC World Service intervistando, tra il 5 e il 15 dicembre 2006, 1500 indiani su una serie di questioni di carattere sociale e politico. Il risultato ha sorpreso molti: al contrario della convinzione ampiamente diffusa che il sistema della caste non abbia effetti sulla crescita dell’India, il 55 per cento degli intervistati ha risposto invece che è “una barriera all’armonia sociale”. Lo studio arriva mentre cresce la preoccupazione della comunità internazionale sulla condizione disumana dei dalit (i fuori casta), come mostra la recente risoluzione dell’Unione europea. Nel testo si definiscono “grandemente inadeguate” le leggi indiane per la tutela dei dalit e si evidenziano i diffusi abusi che essi subiscono.
Il sondaggio BBC rivela inoltre che tra i principali gruppi religiosi, i cristiani sono “i più fieri della loro identità nazionale”. Alla domanda “Sei fiero di essere indiano?” il 73% dei cristiani ha risposto di sì, seguito dal 71% di indù e il 60% dei musulmani.
Madhu Chandra, Segretario nazionale della Confederazione dei gruppi delle organizzazioni dei fuori casta, sottolinea che il “sondaggio BBC indica nel sistema delle caste la causa di tensioni sociali, mentre il Sangh Parivar ne dà la colpa a terrorismo e conversioni”. “Il terrorismo – spiega ad AsiaNews – è la prima cosa che i fondamentalisti indù associano ai musulmani, come le conversioni ai cristiani”. Sempre più spesso questi militanti che combattono per proteggere l’identità indù dell’India, accusano i cristiani di conversioni forzate: “Questo perché la Chiesa, che è impegnata in prima linea nella lotta alle ingiustizie sociali e l’emancipazione dei dalit, è vista dai seguaci dell’hindutva come una minaccia al progetto di ‘arianizzazione’ della società che portano avanti”. “Arianizzazione – precisa Chandra – è un termine spesso usato dagli estremisti per indicare il loro piano di portare l’India ad un’unica cultura, quella sanscrita”.
Lo studio, pubblicato lo scorso 5 febbraio dalla BBC, rivela che il 55% degli indiani ritiene che “il sistema giudiziario tratti in modo equo ricchi e poveri”; secondo il 52%, “essere donna non è un ostacolo al successo” e meno della metà degli intervistati (48 per cento) preferirebbe lavorare per una ditta privata piuttosto che per lo Stato”. (NC)
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