Festa nazionale di Taiwan, Chen preme sulla difesa
Taipei (AsiaNews/Scmp) Più armi ed indipendenza dagli aiuti militari internazionali in caso di attacco. E' questo il punto centrale del discorso del presidente di Taiwan, Chen Shuibian, in occasione della festa nazionale dell'isola, motivato dai 730 missili cinesi puntati contro l'isola.
Taiwan celebra infatti oggi la festa del "Doppio 10", anniversario della cacciata della dinastia Qing dalla Cina continentale nel 1911 e della fondazione della Repubblica di Cina.
Il presidente ha pronunciato il suo consueto messaggio alla nazione dopo essere tornato da una visita ufficiale a 5 paesi dell'America Latina alleati di Taiwan ed a 3 che non la riconoscono (Stati Uniti, Indonesia ed Emirati arabi uniti).
Davanti alla folla riunita per le celebrazioni nei pressi del suo ufficio Chen ha detto: "Taiwan non deve più appoggiarsi ad altre nazioni per difendersi". Il riferimento è ai 10 miliardi di dollari americani inseriti nel bilancio Usa nel 2001 per la difesa dell'isola. Il presidente accusa l'opposizione di non voler concedere al governo i 19 miliardi di dollari in bilancio che chiede per l'acquisto di armamenti.
I 2 maggiori partiti di opposizione il nazionalista Kuomintang ed il People First Party, che negli ultimi mesi hanno aperto canali di dialogo con Pechino giustificano il rifiuto con il referendum popolare del 2004 con cui i taiwanesi hanno votato contro l'aumento degli armamenti del Paese.
La popolarità del presidente sembra scendere: secondo un sondaggio di un giornale di Taipei il tasso di gradimento di Chen ha raggiunto il picco minimo del 25 % mentre il 61 % degli intervistati afferma che il Partito democratico ha abbandonato gli ideali di progresso e democrazia a Taiwan. Chen ha detto ai suoi sostenitori di "esserne consapevole" e di voler usare la festa proprio per rilanciare la sua immagine e quella del partito.