Fallita la mediazione del Qatar tra Hamas e Anp
Gaza (AsiaNews/Agenzie) E' fallito il tentativo del ministro degli esteri del Qatar, Hamad bin Passim, di mediare tra Hamas e il presidente palestinese Mahmoud Abbas per arrivare alla formazione di un governo di unità nazionale e questo potrebbe avvicinare nuove elezioni politiche. "Le distanze tra i principi fondamentali rimangono", ha detto Yasser Abed Rabbo, uno stretto collaboratore di Abbas. "Alla luce dei colloqui di questa notte ha aggiunto non sembra che siamo vicini ad un accordo".
L'ostacolo maggiore alla formazione di un governo di unità nazionale è rappresentato dal rifiuto di Hamas di essere parte di un'amministrazione che riconosca lo Stato di Israele e rinunci alla lotta armata contro lo Stato ebraico.
"Vogliamo continuare i colloqui, ma il programma per il governo di unità nazionale non può avere successo, finché questi punti non sono risolti" , ha detto Rabbo, che ha parlato al termine dei colloqui del ministro del Qatar con Abbas, proseguiti fino a questa mattina nella Striscia di Gaza, dopo che Passim aveva incontrato il leader politico di Hamas, Khaled Mashaal, a Damasco.
Fonti dell'Anp sostengono che Passim aveva avanzato una proposta in sei punti, che prevedeva un governo composto di tecnici, ma che Hamas ha risposto che qualsiasi accordo deve essere basato sul cosiddetto Documento dei prigionieri, stilato da esponenti politici delle diverse fazioni palestinesi incarcerati in Israele, che Hamas ha accettato a giugno. Tale documento contiene la proposta di un negoziato di pace con Israele, a condizione che quest'ultimo si ritiri entro i confini precedenti alla guerra del 1967. Hamas, che nega che il documento contenga un implicito riconoscimento dello Stato ebraico, afferma che riconoscimento e fine della lotta armata non hanno senso finché Israele non si ritira dai territori occupati.
Secondo Abbas, l'opera di mediazione di Hamad bin Passim continuerà, ma non è chiaro se e quando l'esponente politico del Qatar tornerà. Il fallimento dell'iniziativa, secondo Rabbo, "è l'ultimo sforzo politico che può essere esercitato e l'opportunità va colta, perché l'alternativa sono le elezioni".
Il timore è che mentre Fatah e Hamas lottano pubblicamente per il potere, di nascosto aumentino il loro arsenale in preparazione di un confronto che sembra avvicinarsi, dopo gli scontri che nei giorni scorsi sono costati la vita a 12 persone.