05/05/2012, 00.00
PAKISTAN
Invia ad un amico

Faisalabad: i cattolici piangono la scomparsa di suor Alessia, la “Madre Teresa del Pakistan”

di Shafique Khokhar
Missionaria da 61 anni nel Paese, la religiosa di origine italiana da dedicato l’intera vita al servizio di poveri, donne, emarginati e disabili. Al funerali presenti oltre 350 persone fra sacerdoti, laici, attivisti e fedeli. La promessa delle consorelle: “continueremo la sua missione”.

Faisalabad (AsiaNews) - La comunità cattolica piange la scomparsa di suor Alessia, meglio conosciuta come la "Madre Teresa del Pakistan". Nata in una piccola frazione del Veneto, in Italia, la religiosa ha trascorso 61 anni della sua vita in missione nel Paese asiatico, dedicando il proprio tempo agli emarginati, alle donne, ai poveri, anche se la gente la ricorda per la devozione totale ai disabili e ai portatori di handicap. I funerali si sono svolti il 30 aprile scorso nella cattedrale di Faisalabad, alla presenza di oltre 350 fra sacerdoti, consorelle, catechisti, educatori, studenti, personalità della comunicazione, membri della società civile e semplici fedeli. Nel corso della cerimonia, i fedeli le hanno reso omaggio "per tutto il servizio reso all'umanità" nel corso della sua vita.

Durante la cerimonia funebre, suor Sosan Buta ha illustrato la biografia di suor Alessia (nella foto), il suo contributo per la crescita della società civile pakistana, il suo apporto al compito missionario della Chiesa nel mondo. La religiosa è nata il 18 novembre 1923 a Gasperina, comune in provincia di Catanzaro (Calabria). Ha preso i voti fra le suore domenicane e, il 13 ottobre 1951, ha messo piede per la prima volta in Pakistan.

Il primo incarico lo ha svolto nel villaggio cattolico di Khushpur, nel Punjab, dove è nato il ministro per le Minoranze Shahbaz Bhatti, assassinato dagli estremisti islamici il 2 marzo 2011. Dopo quattro anni è stata trasferita a Francisabad, paesello cristiano vicino a Shorkot, nel quale è rimasta per 26 anni al servizio della comunità locale. Infine, siamo nel 1980, l'ultimo spostamento in direzione Faisalabad: nella città, la religiosa ha diretto l'istituto cattolico dedicato ai bambini disabili, chiamato "Miss Haq Home". E fino alla morte, la donna ha speso la propria esistenza e la sua missione al loro servizio.

"La scomparsa di suor Alessia è uno shock e una immane perdita per la Chiesa" ha commentato la consorella, suor Sosan Buta. "Continueremo la sua missione" assicura la religiosa pakistana "al servizio di poveri, deboli ed emarginati". Suor Sabina, educatrice alla scuola del Sacro Cuore di Faisalabad, ricorda la gentilezza e la devozione verso il prossimo che contraddistingueva l'opera quotidiana della suora italiana di origine, ma ormai pakistana di adozione. "Era più pakistana di noi - aggiunge - ed era colma di amore materno, per tutti noi. Era una vera discepola di Santa Caterina, possa la sua anima riposare in pace".

P. Khalid Rashid Asi, vicario apostolico di Faisalabad, sottolinea ad AsiaNews che suor Alessia era "la Madre Teresa del Pakistan", perché "ha dedicato la vita intera al servizio delle persone oppresse e prive di speranza". Le siamo profondamente grati, conclude il sacerdote, per "tutto il suo lavoro a livello spirituale e sociale".

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Colombo suora attivista: I giovani cercano il significato della vita. La Chiesa li guidi
25/09/2017 16:55
Una seconda suora accusa mons. Mulakkal di molestie sessuali
24/02/2020 10:55
Missionari PIME: Con p. Bossi, alla logica della violenza rispondiamo con la grazia del perdono
10/08/2007
Cristiani pakistani pregano per ecumenismo e dialogo interreligioso
20/01/2005
Piero Gheddo: La missione è annuncio di Cristo, non generica filantropia
10/03/2009


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”