Faisalabad, la battaglia di una donna cristiana per i figli e la libertà religiosa
Faisalabad (AsiaNews) - Ha combattuto una dura battaglia contro il marito, che voleva cacciarla dalla casa che lei ha costruito nel tempo grazie ai soldi guadagnati a fatica col proprio lavoro, mentre l'uomo - convertito all'islam nel novembre 2011 - trascorreva il proprio tempo fra donne e bevute. La tenacia di Hanifan Bibi e il sostegno degli attivisti di Ncjp hanno permesso alla donna di ottenere giustizia in tribunale: continuerà a beneficiare dell'abitazione assieme ai figli, in attesa della decisione del giudice civile di Faisalabad, che deve valutare l'istanza di separazione e l'assegno di mantenimento.
È una storia di ordinaria sofferenza, di abusi e sopraffazioni quella che emerge dal racconto di Hanifan Bibi (nella foto), 37enne cristiana, madre di due figli, nata e cresciuta in una famiglia povera di Gurala Dajkot, nel distretto di Faisalabad (Punjab). Per anni il marito ha usato violenza contro di lei, abbandonandola sola, a casa con i bambini, per andare a sperperare fra bevute, donne e bagordi il denaro guadagnato a fatica dalla moglie. E quanto tornava, nei brevi periodi, la situazione non migliorava perché egli la picchiava con brutalità.
Tuttavia, la realtà è precipitata quando quattro mesi fa il marito Sarwar Masih ha deciso di convertirsi all'islam, prendendo il nome di Muhammad Sarwar, in seguito a un rapporto extraconiugale in corso da tempo con una donna musulmana, Nasreen Bibi. "Visto che non ho deciso di cambiare fede come lui - racconta ad AsiaNews Hanifan - egli mi ha segregata in casa" e dal 10 marzo si è ritrovata prigioniera fra le mura domestiche.
Muhammad Sarwar dopo aver recluso la moglie, l'ha denunciata per possesso illegale della casa. Con la collaborazione di un gruppo di famiglie musulmane ha avviato una causa in tribunale e minacciato più volte la donna nel caso in cui avesse opposto resistenza.
Interpellati da AsiaNews, cristiani e musulmani della zona confermano che l'uomo è una persona "spregevole che non merita fiducia", perché "coinvolto in atteggiamenti disonesti" e che non ha mai voluto lavorare e contribuire al sostentamento della famiglia. Al contrario Hanifan è impiegata da tempo come domestica, "porta a casa il denaro necessario a sfamare la famiglia" e garantire una vita decorosa ai figli.
Venuti a conoscenza della vicenda, gli attivisti della Commissione nazionale di Giustizia e Pace (Ncjp) della Chiesa cattolica di Faisalabad sono intervenuti a difesa della donna. Essi hanno ottenuto l'archiviazione del processo a carico di Harifan, mentre i giudici hanno aperto una causa civile contro l'uomo per la separazione e il risarcimento. "Continuo a ricevere minacce dal mio ex marito e dai suoi compagni musulmani" confessa ad AsiaNews Hanifan Bibi, ma resta salda nella fede e nel proposito di vedere riconosciuti i propri diritti.
05/02/2020 15:47