Faisalabad, cattolici in festa per l’inaugurazione della chiesa di Sant’Alberto
di Shafique Khokhar
Il luogo di culto sorge in una zona povera della città, colpita lo scorso anno dalle alluvioni. L’appezzamento di terreno donato da una coppia di anziani e sistemato con donazioni di privati. Alla prima messa, celebrata dai domenicani, hanno partecipato almeno 600 persone, con “emozione e raccoglimento”.
Faisalabad (AsiaNews) – Ghirlande di fiori, stuoli di petali di rose, fuochi d’artificio e rulli di tamburi hanno caratterizzato l’inaugurazione della chiesa cattolica di Sant’Alberto, costruita nel quartiere povero di Julius Salik Town (meglio noto come J-Salik), nella parrocchia del Santo Rosario a Faisalabad, provincia del Punjab. Nel tardo pomeriggio del 23 novembre scorso, almeno 600 cattolici pakistani della zona si sono riuniti per assistere con emozione e raccoglimento al taglio del nastro, cui è seguita la messa all’interno dell’edificio, costruito su un appezzamento di terra donato da una coppia di anziani. A presiedere la funzione religiosa una delegazione di frati domenicani – p. Pascal Paulus, p. Rehmat Raja, p. Iftikhar Moon, p. Patrick Peter – insieme a suore dello stesso ordine, missionarie della Carità, catechisti e semplici fedeli.
P. Pascal Paulus, vice-provinciale dei domenicani, ha tenuto una preghiera prima di procedere al taglio del nastro, poi ha fatto il suo ingresso nella chiesa seguito dai fedeli. L’interno dell’edificio era decorato con luci colorate e fiori e, raccontano i presenti, è stata “emozionante” la devozione e la partecipazione della comunità cattolica per tutta la durata della messa. Il sacerdote ha ricordato le devastanti alluvioni dello scorso anno e la richiesta dei fedeli, durante una delle tante visite, di poter avere a disposizione una chiesa in cui pregare. “Questa promessa iniziale – ha sottolineato p. Pascal – è stata mantenuta con l’aiuto della grazia di Dio”. Egli ha ricordato la figura di Sant’Alberto, che ha diffuso “per tutta la vita il messaggio di verità” ed è per questo “che gli abbiamo dedicato” l’edificio.
Un confratello, p. Rehmat Raja, avanza un parallelo fra “il popolo di Israele che ha osannato Salomone per la costruzione del grande tempio”, come i fedeli di j-Salik Town fanno oggi e auspica che “Dio possa concedere ancora più benedizioni”. Il parroco p. Iftikhar Moon aggiunge che “il popolo che ama Dio, non deve avere timori” ma offrire quanto possiede “per la missione di Dio”. Egli lancia un avvertimento ai fedeli, ricordando che “è loro compito partecipare alle funzioni con regolarità per soddisfare la sete di spiritualità”.
Infine, p. Patrick Peter ha voluto esprimere un sincero ringraziamento a Baba Emmanuel e Hanifa Bibi, una coppia di anziani, che hanno concesso un loro pezzo di terra per la costruzione della chiesa. Al centro vi era una buca profonda, ma una colletta lanciata fra i fedeli ha permesso di chiudere il pozzo e avviare i lavori di edificazione. “Anche questo – sottolinea il sacerdote – è un esempio di lavoro di gruppo e dedizione verso la cristianità”.
P. Pascal Paulus, vice-provinciale dei domenicani, ha tenuto una preghiera prima di procedere al taglio del nastro, poi ha fatto il suo ingresso nella chiesa seguito dai fedeli. L’interno dell’edificio era decorato con luci colorate e fiori e, raccontano i presenti, è stata “emozionante” la devozione e la partecipazione della comunità cattolica per tutta la durata della messa. Il sacerdote ha ricordato le devastanti alluvioni dello scorso anno e la richiesta dei fedeli, durante una delle tante visite, di poter avere a disposizione una chiesa in cui pregare. “Questa promessa iniziale – ha sottolineato p. Pascal – è stata mantenuta con l’aiuto della grazia di Dio”. Egli ha ricordato la figura di Sant’Alberto, che ha diffuso “per tutta la vita il messaggio di verità” ed è per questo “che gli abbiamo dedicato” l’edificio.
Un confratello, p. Rehmat Raja, avanza un parallelo fra “il popolo di Israele che ha osannato Salomone per la costruzione del grande tempio”, come i fedeli di j-Salik Town fanno oggi e auspica che “Dio possa concedere ancora più benedizioni”. Il parroco p. Iftikhar Moon aggiunge che “il popolo che ama Dio, non deve avere timori” ma offrire quanto possiede “per la missione di Dio”. Egli lancia un avvertimento ai fedeli, ricordando che “è loro compito partecipare alle funzioni con regolarità per soddisfare la sete di spiritualità”.
Infine, p. Patrick Peter ha voluto esprimere un sincero ringraziamento a Baba Emmanuel e Hanifa Bibi, una coppia di anziani, che hanno concesso un loro pezzo di terra per la costruzione della chiesa. Al centro vi era una buca profonda, ma una colletta lanciata fra i fedeli ha permesso di chiudere il pozzo e avviare i lavori di edificazione. “Anche questo – sottolinea il sacerdote – è un esempio di lavoro di gruppo e dedizione verso la cristianità”.
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