E’, ed era, sano di mente l’assassino di mons. Padovese
Respinto un nuovo tentativo della difesa di Murat Altun, di affermare che al momento dell’uccisione del vescovo l’uomo era incapace di intendere e di volere. Ora il processo dovrebbe poter andare avanti. La prossima udienza è prevista il 22 febbraio.
Istanbul (AsiaNews) – E’ sano di mente Murat Altun (nella foto), l’assassino di mons. Luigi Padovese. In tal senso si è espressa la commissione alla quale, su istanza dalla difesa di Altun, era stato chiesto un parere definitivo sulla condizione mentale dell’uomo.
Secondo uno schema applicato anche nel caso di p. Andrea Santoro (ucciso nel 2006 a Trabzon), dopo l’uccisione, alcuni dottori avevano fornito un certificato di insanità mentale per Altun che rischiava di non essere nemmeno processato. Di fronte alle affermazioni dei medici, il procuratore aveva chiesto un nuovo esame mentale. La risposta di questo secondo esame compiuto da una commissione di medici di Istanbul, a cui era giunta tutta la documentazione su Altun, aveva stabilito che era sano di mente e perciò poteva essere processato. A protestare, questa volta, era stata la difesa di Altun, che aveva chiesto un ulteriore esame. Che ieri ha confermato la piena capacità dell’ex autista del vescovo.
La nuova situazione lascia sperare che ora il processo possa proseguire regolarmente. La prossima udienza è in programma il 22 febbraio. Nelle prime due – tenutesi il 5 ottobre e il 30 novembre – l’imputato alla domanda se avesse qualcosa da dichiarare aveva risposto di sentirsi male e il suo avvocato aveva chiesto la sospensione della seduta. Quella di novembre, così, è durata quattro minuti.
Altun, 26 anni, è stato arrestato il 3 giugno 2010, a poche ore dall’assassinio di mons. Padovese, del quale da quattro anni era l’autista. L’uomo, accusato di aver letteralmente sgozzato il vescovo, ha il sostegno di gruppi fondamentalisti, oltre che della sua famiglia. Significativamente, al momento dell’inizio del processo, uno dei suoi fratelli ha gridato: "Murat non aver paura! Dio è con te!".
Secondo uno schema applicato anche nel caso di p. Andrea Santoro (ucciso nel 2006 a Trabzon), dopo l’uccisione, alcuni dottori avevano fornito un certificato di insanità mentale per Altun che rischiava di non essere nemmeno processato. Di fronte alle affermazioni dei medici, il procuratore aveva chiesto un nuovo esame mentale. La risposta di questo secondo esame compiuto da una commissione di medici di Istanbul, a cui era giunta tutta la documentazione su Altun, aveva stabilito che era sano di mente e perciò poteva essere processato. A protestare, questa volta, era stata la difesa di Altun, che aveva chiesto un ulteriore esame. Che ieri ha confermato la piena capacità dell’ex autista del vescovo.
La nuova situazione lascia sperare che ora il processo possa proseguire regolarmente. La prossima udienza è in programma il 22 febbraio. Nelle prime due – tenutesi il 5 ottobre e il 30 novembre – l’imputato alla domanda se avesse qualcosa da dichiarare aveva risposto di sentirsi male e il suo avvocato aveva chiesto la sospensione della seduta. Quella di novembre, così, è durata quattro minuti.
Altun, 26 anni, è stato arrestato il 3 giugno 2010, a poche ore dall’assassinio di mons. Padovese, del quale da quattro anni era l’autista. L’uomo, accusato di aver letteralmente sgozzato il vescovo, ha il sostegno di gruppi fondamentalisti, oltre che della sua famiglia. Significativamente, al momento dell’inizio del processo, uno dei suoi fratelli ha gridato: "Murat non aver paura! Dio è con te!".
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