Ex vice primo ministro indiano: il proselitismo cristiano "minaccia" la società
Il leader politico Advani si scaglia contro l'attività missionaria "finanziata" da gruppi esteri e attuata "con incentivi e coercizione". Esponenti cattolici: sono affermazioni "ridicole" e prive di riscontro, ma possono favorire la violenza di giovani fanatici.
New Delhi (AsiaNews) Nuovo violento attacco contro la predicazione cristiana da parte di L K Advani, ex vice primo ministro indiano.
"Condanniamo con forza ha detto ieri Advani, leader del gruppo parlamentare del Bharatiya Janata Party (Bjp) la campagna di proselitismo [cristiano], grave minaccia contro la società Indù. Chiediamo un deciso intervento contro chi la pone in atto". "La campagna di conversione dei gruppi evangelici finanziati da organizzazioni estere ha aggiunto è una minaccia per la società Indù e per l'integrazione nazionale", specie se è realizzata con il paravento "di attività sociali per le famiglie povere e sottosviluppate".
Il Bjp ha concluso chiede una legislazione, sia nazionale che nei singoli Stati, che proibisca "le conversioni religiose ottenute con incentivi o coercizione".
"L'insistenza sull'inesistente problema delle conversioni religiose in India ha detto ad AsiaNews padre Babu Joseph, portavoce della Conferenza episcopale indiana serve ad Advani per evitare i veri problemi sociali e nazionali. Come la povertà, la disoccupazione, la mancanza di istituti d'istruzione e le tensioni nei comuni, per citarne alcuni, che costituiscono una reale minaccia alla sicurezza e all'unità nazionale. Per il Paese sarebbe meglio se si occupasse, ad esempio, di realizzare migliori possibilità di lavoro e della distribuzione di terra a chi non ne ha. L'opera dei pochi cristiani per mitigare la miseria dei loro seguaci non va denigrata, ma ammirata. Il Paese sarebbe migliore se anche Advani e il suo gruppo facessero almeno una piccola parte di quanto fanno le organizzazioni cristiane per chi sta ai margini della nostra società".
"Advani conferma ad AsiaNews John Dayal, presidente dell'All Indian Catholic Union ha fatto accuse simili quand'era ministro indiano degli Interni. Gli chiesi di produrre un libro bianco [indicando i casi] ma non lo ha fatto. Di nuovo gli chiedo di indicare casi di conversioni forzate. Nel Rajasthan, per esempio, la popolazione supera i 60 milioni e i cristiani sono circa 86 mila, circa uno su 1.000. E' ridicolo parlare di conversioni forzate". C'è il timore che simili discorsi possano portare alla violenza. "Non sono sicuro prosegue Dayal che Advani possa controllare, per esempio, la violenza omicida dei giovani del Bajrang Dal [gruppo estremista già autore di episodi di violenza], che ora hanno armi da fuoco oltre a spade e trishuls (tridenti). Spero che il governo controlli la situazione".