Europa sorda al problema dei cristiani perseguitati in Asia
New Delhi (AsiaNews) Speranza e attesa tra i cristiani indiani per la firma della nuova Costituzione europea, che alla nuova Europa chiedono maggiore impegno per la tutela delle minoranze religiose e per la promozione di una società civile nel Paese. Lo dice, in un'intervista ad AsiaNews, John Dayal, presidente dell'All India Catholic Union - organizzazione che raccoglie tutte le associazioni cattoliche dell'India, che formula auguri per l'Europa, ma denuncia l'atteggiamento attuale di indifferenza verso la tutela delle minoranze religiose.
"Come tutti gli altri cittadini del mondo noi cattolici dell'India facciamo gli auguri agli europei per la firma della Costituzione e preghiamo affinché questa possa essere l'inizio di una nuova era per l'unità e la democrazia del continente, con la speranza che non si ripetano incubi quali la prima e la seconda guerra mondiale, il nazismo, l'Olocausto, la Bosnia Erzegovina".
"Speriamo che l'evento di oggi sia l'avvio di un'era di fraternità e uguaglianza; soprattutto per i rifugiati di ogni Paese e di ogni razza" ha dichiarato l'attivista per i diritti umani. "La nostra gioia è però smorzata dalla nostra personale esperienza di Europa; mi riferisco in modo particolare all'Europa post-cristiana o moderna. Abbiamo notato con dispiacere che l'Europa ha mantenuto sul piano istituzionale, governativo e dell'opinione pubblica un assordante silenzio sulle atrocità contro comunità quali quella cristiana in Pakistan, India, Nepal, Bangladesh, Myanmar, Bhutan e Sri Lanka". Dayal ha accusato l'Europa di essere "sorda alle leggi contro i cristiani" applicate in numerosi Paesi del sud asiatico. "Speriamo - ha concluso - in una nuova Europa che prenda coscienza della necessità di un impegno a favore dello sviluppo e della crescita delle società civili nell'Asia meridionale, dove libertà religiosa e dignità umana devono essere poste al centro della legge e della vita sociale". (MA)