17/11/2008, 00.00
INDIA
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Estremisti indù attaccano chiesa pentecostale a Mumbai

di Nirmala Carvalho
Il pastore è stato malmenato, picchiato e lasciato in strada privo di sensi. I radicali indù accusano la comunità di fare conversioni. Mons. Fernandes, vescovo di Bombay: “Queste sono azioni di terrorismo”. A rischio la democrazia indiana.

Mumbai (AsiaNews) – Un gruppo di radicali indù hanno attaccato una chiesa pentecostale a Bhayander (Mumbai), distruggendo mobili e strumenti, picchiando il pastore e i fedeli, accusandoli di convertire persone al cristianesimo.

Il 15 novembre scorso, alle 12.30 del pomeriggio, un gruppo di 20 fondamentalisti indù della Vhp (Vishwa Hindu Parishad) e altri alleati  sono entrati nella “Chiesa di Dio” di Bhayander, molto vicina alla stazione di polizia di Navgar.

Secondo testimonianze dei fedeli presenti, il gruppo ha gridato alcuni slogan (“Jai Hind; Jai Maharashtra; Jai Bajrang Bali”). Dopo aver dichiarato di essere del Vhp, hanno detto di avere precise informazioni che in quella chiesa avvenivano conversioni. Hanno poi urlato parolacce e offese e hanno cominciato a picchiare i presenti. Hanno preso il pastore, Felix Fernandes, e lo hanno malmenato strappandogli i vestiti e picchiandolo fino a fargli perdere i sensi, lasciandolo poi per strada.

Abraham Mathai, vicepresidente della Commissione statale per le minoranze, afferma che la chiesa pentecostale è stata aperta 20 anni fa. “Questi attacchi – ha detto ad AsiaNews – continueranno fino a che la polizia non ricercherà davvero i colpevoli. Queste forze fasciste  stanno trasformando la nostra democrazia laica in un governo delle folle urlanti”.

Mons. Percival Fernandes, vescovo ausiliare di Bombay ed ex segretario generale della Conferenza dei vescovi indiani, ha definito “terrorista” questo attacco ingiustificato. “Queste attività – ha detto ad AsiaNews - hanno un solo scopo: creare e mantenere la paura e il disagio nelle persone e nelle comunità attaccate. Il terrorismo ha le sue radici nelle idee e si nutre dell’odio propagandato. Noi che teniamo alla pace dobbiamo fermarlo in tutti i modi possibili. Speriamo che i politici non usino questi metodi violenti solo per accattivarsi un po’ di voti”.

È la prima volta che una chiesa viene attaccata a Bombay dallo scorso agosto, quando un’ondata di violenze si è riversata contro i cristiani a partire dall’Orissa, per diffondersi poi in altri stati indiani (Madhya Pradesh, Chhattisghar, Karnataka, Andhra Pradesh, Kerala).

Il pastore Lovson Kurien, 40 anni, membro della Chiesa pentecostale, era presente alle violenze. “Il gruppo degli assalitori è fuggito quando è arrivata la polizia. Le forze dell’ordine hanno preso il povero pastore Felix e lo hanno portato all’ospedale. I danni alla chiesa si aggirano sulle 400 mila rupie (circa 6500 euro).

In connessione con la razzia, la polizia ha arrestato un gruppo di 20 persone, fra cui una donna, appartenenti a un gruppo radicale indù (lo Shiv Sena) e ha aperto un’inchiesta.

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