Essere formatore in un mondo che cambia
Manila (AsiaNews) Al servizio della Chiesa e dell'ordine dei gesuiti per 250 anni: 5 gesuiti hanno celebrato insieme il loro giubileo d'oro di sacerdozio nel giorno della solennità del Sacro Cuore di Gesù a giugno, all'Ateneo de Manila University a Quezon City. Ciò che accomuna questi religiosi è che si sono laureati in questo Ateneo prima della Seconda guerra mondiale. Tra essi vi è mons. Federico Escaler, vescovo emerito di Ipil a Mindanao, p. Eduardo Hontiveros, meglio conosciuto come il padre della musica liturgica filippina; p. Jesus Diaz, che ha servito l'ordine diversi anni come segretario regionale a Roma; p. Roque Ferriols, il primo filosofo filippino che all'università ha tenuto corsi regolari in lingua filippina e p. Catalino Arevalo, il primo teologo filippino che i papi Paolo VI e Giovanni Paolo II hanno nominato alla 30ma Commissione teologica internazionale della Santa Sede.
"Da 50 anni sono responsabile della formazione in seminario", ha detto ad AsiaNews p. Arevalo. "Questo è stato il mio compito principale: formazione dei preti, aiuto ai vescovi, garantire un servizio a sacerdoti e vescovi".
Il mondo è cambiato rispetto a 50 anni fa, "il mondo è diverso da quando ero giovane".
Ci sono stati molti sforzi all'interno della Chiesa per adattarsi alla situazione ed evangelizzare il mondo moderno, un compito non molto facile. Dal Concilio Vaticano II, 40 anni fa, la Chiesa sta attraversando una fase di transizione.
Si sono verificati molti cambiamenti nella Chiesa, soprattutto nel pensiero teologico. Il prelato ha detto che è stato necessario studiare di nuovo la dottrina. I preti di oggi devono affrontare i cambiamenti e tentare di trovare il modo di annunciare il Vangelo di Cristo al mondo contemporaneo.
Un'innegabile realtà nelle Filippine è l'aumento della povertà, sia in intensità che in diffusione. È probabile che il governo e la popolazione risolveranno questo problema, ma la Chiesa deve affrontare questa realtà.
"La Chiesa dovrebbe annunciare il Vangelo coerentemente con la sua visione di tutti questi problemi e il modo di affrontarli, soprattutto dando ai cattolici motivazioni per uscire dai propri interessi egoistici e aprirsi a un mondo più vasto".
In questo mondo che cambia, secondo p. Arevalo la questione fondamentale è che il mondo è cambiato enormemente e la Chiesa deve affrontare questi cambiamenti. "La Chiesa porta il Vangelo. Se non lo annuncia in modo che possa essere creduto e vissuto, allora sta venendo meno alla sua missione nel mondo".
Che cosa farà p. Arevalo nei prossimi 50 anni? "Sarò in seminario. Ci sono molti giovani preti, ma ne servono molti di più". (SE)