Esplodono tre bombe a Gorakhpur: si pensa a una mossa politica
Gorakhpur (AsiaNews) – Tre piccole bombe sono esplose ieri sera nell’affollata zona commerciale di Gorakhpur, uno dei distretti commerciali più vivaci dell’Uttar Pradesh, in cui sono rimaste ferite sei persone. La polizia ritiene che gli autori dell’incidente possano essere bande di criminali locali. Rajesh Rai, capo della polizia, ha fatto sapere che quando è esplosa la prima bomba, alle 7 di sera, l’area era affollata di gente. La seconda esplosione è avvenuta cinque minuti dopo nel mercato di Golghar, la terza alle 7:10 a Ganesh Chauraha.
Il direttore generale della polizia, Brij Mohan, da Lucknow dice “Ho sentito dire che erano bombe rudimentali costruite con pezzi di bicicletta. Non sono state abbastanza potenti da provocare un grave incidente. Probabilmente l’intenzione era provocare panico e dare dimostrazione di forza alla gente e alla polizia”.
L’episodio ricorda quello avvenuto l’anno scorso a Varanasi, sempre nell’Uttar Pradesh, in cui l’esplosione di tre bombe ha provocato la morte di 20 persone. Il magistrato del distretto, P K Agarwal, ha fatto sapere che i livelli di sicurezza sono stati aumentati nelle aree sensibili della città e da New Delhi il ministro dell’Unione ha ordinato al governo dell’Uttar Pradesh di prendere provvedimenti per mantenere la pace a Gorakhpur.
Lenin Raghuvanshi, premio Gwangju 2007 per i diritti umani, da Hong Kong ha riferito ad AsiaNews “Penso che le esplosioni di Gorakhpur mirino a destabilizzare il nuovo governo dell’Uttar Pradesh. Nelle recenti elezioni ha vinto una Dalit, Mayawati. Il movimento guidato dai Dalit e da altre comunità emarginate sta diventando sempre più forte e crea diversi problemi al governo dell’UP. Il coinvolgimento dei Maoisti nell’incidente è mera propaganda di Aditya Nath Yogi, membro del parlamento dell’area del Bjp. Per Yogi e i suoi soci la sconfitta del Bjp nelle elezioni dell’UP è stata una batosta. Nel tentativo di riacquistare potere quindi cercano di creare politiche comunali”.
A testimoniare ad AsiaNews le reazioni della Chiesa è invece Dominic Kokkat, vescovo di Gorakhpur, che dice “La Chiesa condanna gli atti di violenza avvenuti a Gorakhpur. E’ gravissimo che alcuni provino a destabilizzare la pace e l’armonia dello Stato. Dall’inizio di quest’anno la zona è continuo obiettivo di violenze locali e la Chiesa cattolica ha portato in varie aree residenziali della diocesi iniziative di dialogo e pace. Abbiamo istituito i comitati di quartiere che mettono al primo posto tolleranza, armonia e dialogo. Il compito principale dei comitati è mantenere rapporti più che cordiali ed essere mediatori di pace. Quando cominciano a girare chiacchiere di un certo tipo, i comitati le “uccidono” prima che siano loro ad uccidere. In questo ambito le nostre sorelle religiose sono molto attive. Siamo veramente pochi, ci sono appena 3.500 cattolici in questa diocesi, ma la Chiesa è sempre al servizio della gente appartenente a ogni casta e ogni fede. Oggi c’è uno sciopero e io visiterò le vittime negli ospedali per esprimere l’attenzione e la solidarietà della Chiesa”.
08/09/2017 08:51