20/05/2010, 00.00
KIRGHIZISTAN
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Esplode la violenza etnica: due morti, decine di feriti, stato di emergenza

Nelle grandi città meridionali gli etnici kirghisi, fedeli al deposto presidente Bakiyev, attaccano la forte minoranza uzbeka che sostiene il governo provvisorio. Il governo manda l’esercito e si autoproclama al potere fino al 31 dicembre 2011.

Bishkek (AsiaNews) – E’ guerra tra bande per le strade, a Osh, Jalalabad e negli altri maggiori centri del Kirghizistan meridionale. Intanto il governo, sorpreso dall’esplosione dei nuovi e più violenti scontri a sfondo etnico, cancella le elezioni presidenziali e si autoproclama  in carica fino al 31 dicembre 2011.

Gli scontri sono iniziati ieri e – secondo testimoni oculari - hanno matrice etnica: a Jalalabad un folto gruppo di etnici kirghisi ha assalito un edificio dell’università dove c’erano cittadini di etnia uzbeka, che lo hanno difeso. Nella vera guerriglia urbana scoppiata ieri nelle strade intorno all’Università Amicizia del Popolo ci sono stati 2 morti e almeno 62 feriti, secondo i dati ufficiali, ma osservatori dicono che i feriti sono stati di più. Una bambina di 5 anni è stata colpita da un proiettile nell’addome.

La sera, negozi e scuole sono stati chiusi e il governo centrale ha dichiarato il coprifuoco dalle 10 di sera alle 6 di mattina e lo stato di emergenza fino al 1° giugno, ma le vie sono state presidiate tutta la notte da gruppi di giovani kirghisi armati di bastoni e spranghe di ferro, mentre la minoranza uzbeka si è barricata nelle case.

L’esercito è stato ora mandato a presidiare le strade.Simile la situazione a Osh e in altre città meridionali, anche se meno grave.

La premier Roza Otunbayeva ha proclamato ieri che per la grave situazione sono sospese le elezioni presidenziali (fissate entro 6 mesi) e il governo assume il potere fino al 31 dicembre 2011.

Il governo dice che le proteste sono fomentate da sostenitori dell’ex presidente Kurmanbek Bakiyev, esautorato dal potere a seguito della protesta popolare di aprile. Ma fonti locali dicono che è in atto un vero scontro etnico, conseguenza di quando, il 14 maggio, membri della comunità uzbeka, che appoggiano il governo ad interim, contribuirono a liberare il palazzo del governo di Jalalabad occupato dai manifestanti pro-Bakiyev, che a loro volta il 13 maggio avevano cacciato il governo provinciale provvisorio. In seguito per giorni ha covato la protesta dei giovani kirghisi che sostengono Bakiyev, per esplodere ieri.

La tensione è altissima, anche per il ricordo ancora vivido delle violenze interetniche scatenate nel 1990 a Uzgen, vicino Osh, con scontri di piazza culminati in centinaia di morti e danni vastissimi. Oggi il ministro della Difesa Ismail Isakov e quello degli Interni Baktybek Alymbekov sono volati a Jalalabad per seguire la situazione, mentre un portavoce del governo ha invitato i media a pubblicare rapporti bilanciati.

Nel Paese ci sono 776mila uzbeki su 5,4 milioni di abitanti, ma molti ritengono il dato reale maggiore, con circa un milione di etnici uzbeki.

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