Esperti e studiosi asiatici a confronto, per promuovere cultura e dialogo interreligioso
di Annie Lam
Si chiude a Bangkok una tre giorni che ha visto riuniti 50 personalità dal mondo buddista, cristiano, musulmano, confuciano e delle minoranze etniche. Coordinatore dell’evento l’arcivescovo indiano Thomas Menamparampil, che spiega: iniziativa volta ad affrontare la globalizzazione e cercare punti di incontro e confronto.
Bangkok (AsiaNews) – Per affrontare alcune problematiche urgenti e rispondere ai bisogni della società moderna, si sono dati appuntamento a Bangkok circa 50 esperti studiosi di cultura e religioni dell’Asia sui temi del buddismo, cristianesimo, confucianesimo, induismo, islam, jainismo, taoismo e tradizioni delle minoranze etniche. Fra le questioni più stringenti che emergono dal mondo d’oggi – e snocciolate nella tre giorni di conferenze – vi sono la violenza, la crisi economica, la corruzione, i conflitti fra culture, i danni all’ambiente, la distruzione di culture e di valori, così come la tematica del buongoverno nelle diverse nazioni.
L’incontro si è tenuto all’università cattolica dell’Assunta, in Thailandia, dall’11 al 13 gennaio, a partire dal tema: “Dialogo fra culture asiatiche”. All’evento hanno partecipato anche una ventina di studenti universitari. L’arcivescovo Thomas Menamparampil (nella foto) di Guwahati, in India, coordinatore dell’evento, ha spiegato ad AsiaNews che si tratta della prima iniziativa di questo tipo e intende “ricercare visioni e ispirazioni dalla cultura e dalla tradizione rappresentata da ciascun studioso”.
“Con la progressiva globalizzazione mondiale – avverte il prelato salesiano – vi sono possibilità infinite di dialogo fra culture, civiltà e fede, occasioni per ascoltare le idee di ciascuno e imparare dai punti di vista altrui”. All’evento hanno preso parte studiosi provenienti da 10 diverse nazioni e regioni dell’Asia e dei Paesi occidentali fra cui Cambogia, Cina, Hong Kong, India, Libano, Macao, Filippine, Taiwan, Thailandia, Turchia, Vietnam e Stati Uniti.
Fra gli altri punti di carattere culturale e religioso trattati negli incontri vi sono: il dialogo fra il pensiero confuciano e la cristianità, tra islam e cristianesimo, tra buddisti e musulmani. Alcuni esperti hanno approfondito i valori intrinseci dell’Asia, i riflessi del taoismo sull’ecologia, la sfida per un’impresa di carattere etico nel contesto cinese e l’etica confuciana nella società moderna.
Alla domanda se scambi culturali di questo livello possano allentare le tensioni in zone dell’Asia in cui i cristiani, le minoranze etniche e religiose sono vittime di attacchi, l’arcivescovo risponde che “potrebbero fornire un prezioso contributo, ma va studiata la causa profonda delle tensioni e dei motivi di insoddisfazione”. Il 75enne prelato indiano confida ad AsiaNews che si è infine realizzato il suo sogno – coltivato per anni – di riunire studiosi di varie tradizioni e culture: “apprezzo il tema dell’incontro – aggiunge – e spero che questo sforzo possa continuare”.
Mons. Menamparampil ricorda che all’inizio “è stato difficile comunicare alla gente il progetto di riunire persone di culture e tradizioni diverse perché dialogassero fra loro”, Egli aggiunge però che “una volta chiarita l’idea, in moltissimi l’hanno sostenuta con entusiasmo”. Dal suo incarico di capo del Dipartimento per la pace e l’armonia in seno alla Federazione delle Conferenze dei vescovi asiatici (Fabc), l’arcivescovo afferma di voler condividere questa esperienza con gli altri prelati dell’Asia in occasione dell’Assemblea plenaria Fabc in programma nei prossimi mesi. La 10ma Assemblea plenaria Fabc si terrà a Ho Chi Minh City, in Vietnam, dal 19 al 23 novembre 2012 secondo il tema: “I 40 anni della Fabc: per rispondere alle sfide dell’Asia”, a sottolineare il valore profondo del 40mo anniversario della nascita dell’associazione firmata da papa Paolo VI il 16 novembre 1972.
L’incontro si è tenuto all’università cattolica dell’Assunta, in Thailandia, dall’11 al 13 gennaio, a partire dal tema: “Dialogo fra culture asiatiche”. All’evento hanno partecipato anche una ventina di studenti universitari. L’arcivescovo Thomas Menamparampil (nella foto) di Guwahati, in India, coordinatore dell’evento, ha spiegato ad AsiaNews che si tratta della prima iniziativa di questo tipo e intende “ricercare visioni e ispirazioni dalla cultura e dalla tradizione rappresentata da ciascun studioso”.
“Con la progressiva globalizzazione mondiale – avverte il prelato salesiano – vi sono possibilità infinite di dialogo fra culture, civiltà e fede, occasioni per ascoltare le idee di ciascuno e imparare dai punti di vista altrui”. All’evento hanno preso parte studiosi provenienti da 10 diverse nazioni e regioni dell’Asia e dei Paesi occidentali fra cui Cambogia, Cina, Hong Kong, India, Libano, Macao, Filippine, Taiwan, Thailandia, Turchia, Vietnam e Stati Uniti.
Fra gli altri punti di carattere culturale e religioso trattati negli incontri vi sono: il dialogo fra il pensiero confuciano e la cristianità, tra islam e cristianesimo, tra buddisti e musulmani. Alcuni esperti hanno approfondito i valori intrinseci dell’Asia, i riflessi del taoismo sull’ecologia, la sfida per un’impresa di carattere etico nel contesto cinese e l’etica confuciana nella società moderna.
Alla domanda se scambi culturali di questo livello possano allentare le tensioni in zone dell’Asia in cui i cristiani, le minoranze etniche e religiose sono vittime di attacchi, l’arcivescovo risponde che “potrebbero fornire un prezioso contributo, ma va studiata la causa profonda delle tensioni e dei motivi di insoddisfazione”. Il 75enne prelato indiano confida ad AsiaNews che si è infine realizzato il suo sogno – coltivato per anni – di riunire studiosi di varie tradizioni e culture: “apprezzo il tema dell’incontro – aggiunge – e spero che questo sforzo possa continuare”.
Mons. Menamparampil ricorda che all’inizio “è stato difficile comunicare alla gente il progetto di riunire persone di culture e tradizioni diverse perché dialogassero fra loro”, Egli aggiunge però che “una volta chiarita l’idea, in moltissimi l’hanno sostenuta con entusiasmo”. Dal suo incarico di capo del Dipartimento per la pace e l’armonia in seno alla Federazione delle Conferenze dei vescovi asiatici (Fabc), l’arcivescovo afferma di voler condividere questa esperienza con gli altri prelati dell’Asia in occasione dell’Assemblea plenaria Fabc in programma nei prossimi mesi. La 10ma Assemblea plenaria Fabc si terrà a Ho Chi Minh City, in Vietnam, dal 19 al 23 novembre 2012 secondo il tema: “I 40 anni della Fabc: per rispondere alle sfide dell’Asia”, a sottolineare il valore profondo del 40mo anniversario della nascita dell’associazione firmata da papa Paolo VI il 16 novembre 1972.
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