Esercito “stringe la morsa” su Fatah al Islam, cristiani pregano per la pace
di Youssef Hourany
Nella notte due militari morti in seguito all’esplosione di una granata; autorità “determinate” a portare avanti la “battaglia finale”. Fonti di AsiaNews sostengono che l’esercito abbia già il controllo di metà del campi di Nahr al Bared, dove è crisi umanitaria. Ieri veglie di preghiera e messe per la fine delle violenze.
Beirut (AsiaNews) – Due soldati libanesi sono rimasti uccisi nella notte dall’esplosione di una granata nei pressi del campo profughi palestinese di Nahr al Bared, nord del Libano, teatro da quasi due settimane di scontri tra l’esercito libanese e i militanti di Fatah al Islam, vicini ad al Qaeda. Lo hanno riferito oggi fonti della sicurezza. Sale così a 105 il bilancio dei morti registrati dal 20 maggio, inizio della crisi, tra loro 40 sono militari e molti civili.
Le truppe di Beirut promettono di "stringere la morsa" intorno al perimetro del campo profughi, mentre le autorità si dicono “determinate” a spingere fino in fondo le operazioni in quella che sperano sia la “battaglia finale” per il controllo della zona. Secondo fonti di AsiaNews sul posto, l’esercito sorveglia più della metà di Nahr al Bared. I militari ribadiscono i loro appelli a risparmiare il sangue di innocenti, mostrano la piena disponibilità per facilitare l'uscita dei bambini e delle donne, ma Fatah al Islam sembra rifiutare ogni compromesso. Secondo comandanti militari, già “la maggior parte delle postazioni” dei miliziani fuori e all’interno di Nahr al Bared sono state distrutte. Un accordo del 1969 impedisce all’esercito di entrare nei 12 campi palestinesi del Libano, che ospitano circa 400mila profughi.
Intanto è piena emergenza umanitaria a Nahr al Bared, dove 25mila dei 40mila abitanti sono fuggiti a causa delle violenze: in 5mila vivono intrappolati nelle loro case; numerose famiglie invece si trovano sotto lo stesso tetto in condizioni igieniche limite; “cadaveri sono dappertutto”, raccontano palestinesi dal campo.
Ieri in tutto il Paese si sono celebrate veglie di preghiere per la pace: nella chiesa della Madonna del Rosario, a Zouk Mosbeh, la preghiera è stata accompagnata dalla processione annuale, che segna l’inizio del mese del Sacro Cuore; alla presenza di molti fedeli, la comunità ha chiesto che “Dio misericordioso protegga l'esercito e semini la pace”. Anche nel monastero di S.Charbel ad Annata è stata celebrata una messa per la pace in Libano.
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