Esercito contro i talebani nel nord-ovest: 45 estremisti uccisi, un centinaio arrestati
L’offensiva nell’Agenzia di Khyber, nel nord-ovest del Paese al confine con l’Afghanistan. I militari hanno rinvenuto i cadaveri di 41 persone nello Swat. La maggior parte sono estremisti ammazzati dai locali, stanchi di soprusi e violenze.
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Più di 50 estremisti uccisi e almeno un centinaio arrestati. È il bilancio di una operazione dell’esercito pakistano, avvenuta ieri nella zona tribale nel nord-ovest del Paese. Nello Swat i militari hanno anche rinvenuto 41 cadaveri, la maggior parte dei quali appartengono a combattenti talebani.
Fonti ufficiali riferiscono di una offensiva nella Agenzia di Khyber, al confine con l’Afghanistan, nella quale sono morti una quarantina di estremisti. Durante il raid, l’esercito ha distrutto quattro nascondigli usati dai combattenti e demolito le case di alcuni esponenti di primo piano della guerriglia talebana. Negli scontri nella valle di Swat, ripresi il 28 agosto scorso, sono morti 15 combattenti. Più di 100 si sono arresi alle truppe dell’esercito. La notizia non è confermata da fonti indipendenti.
L’esercito ha anche rinvenuto una quarantina di cadaveri nella valle di Swat. Fonti governative riferiscono che i corpi appartengono a talebani locali, uccisi per “vendetta” dagli abitanti della zona, stanchi di subire soprusi e violenze dai fondamentalisti.
Dall’aprile scorso il Pakistan ha lanciato una offensiva nelle regioni a nord-ovest del Paese, per sradicare la guerriglia dei fondamentalisti islamici. A più riprese Washington ha chiesto a Islamabad “azioni decise” contro il terrorismo, in cambio di sostanziosi aiuti economici e incentivi. Ma le poche fonti indipendenti che arrivano dalla zona spiegano che, a dispetto dei proclami governativi, la resistenza talebana è ancora attiva.
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