13/03/2012, 00.00
IRAN
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Esecuzione pubblica di due uomini. Cresce l'uso della pena di morte in Iran

Nel 2011 vi sono state 65 impiccagioni; 19 nel 2010; 9 nel 2009. Con le due di oggi, nei primi mesi del 2012 vi sono già state 15 esecuzioni pubbliche. L'Onu chiede la moratoria e la garanzia di legali per gli accusati. L'Iran denuncia l'occidente per un uso strumentale dei diritti umani, per colpire la Repubblica islamica dell'Iran.

Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Due uomini sono stati impiccati in pubblico questa mattina a Mashad, nel nordest dell'Iran (v.foto). L'esecuzione avviene proprio un giorno dopo la presentazione di un rapporto sui diritti umani in Iran all'Onu di Ginevra, in cui si chiede a Teheran una moratoria sulla pena di morte.

Le agenzie ufficiali iraniane affermano che i due uomini erano stati condannati per essere implicati in 13 casi di stupro. Erano stati arrestati tre mesi prima. L'esecuzione pubblica è avvenuta nella piazza Firdusi a Mashad verso le 6.30 di stamane. I due sono Akram Norouz Zahi, detto anche "Yasein", e Mojtaba Afshar, detto "Saddam".

Secondo un rapporto sui diritti umani della Iran Human Rights, nel 2011 nel Paese vi è stato un forte incremento di condanne a morte: sono state eseguite in pubblico 65 impiccagioni, più del triplo del numero del 2010 (19) e 7 volte di più delle esecuzioni del 2009 (9).

In questi primi mesi del 2012 vi sono state finora almeno 15 impiccagioni pubbliche.

Proprio ieri Ahmad Shaheed, relatore speciale dell'Onu, ha presentato alla Commissione delle Nazioni Unite a Ginevra un rapporto sulla situazione dei diritti umani in Iran. In essa si critica l'incremento di pubbliche esecuzioni e si domanda al governo di Teheran di "considerare sul serio una moratoria sulla pena di morte per tutti i crimini" e "permettere dei rappresentanti legali per le persone accusate a tutti i livelli delle inchieste".

Javad Larijani, segretario governativo del Consiglio per i diritti umani in Iran, ha accusato la relazione di Shaeed di essere partigiana e di non presentare la reale situazione. Larijani ha affermato che l'Iran non permetterà mai alle strutture dell'Onu di diventare strumenti degli Stati Uniti e di altri Stati occidentali che usano i diritti umani per fare pressioni contro la Repubblica islamica dell'Iran.

 

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