Erdogan propone un referendum sul Gezi Park, ma esige la fine dei raduni a piazza Taksim
Istanbul (AsiaNews) - Il premier Recep Tayyip Erdogan ha preso in considerazione l'idea di un referendum per il piano di sviluppo edilizio del Gezi Park, che ha prodotto in queste settimane enormi manifestazioni di critiche al suo governo.
Allo stesso tempo, il capo dell'Akp, ha detto che piazza Taksim, l'epicentro delle manifestazioni deve rimanere vuota ed essere liberata da assembramenti e barricate entro 24 ore.
La proposta di un referendum è emersa ieri dopo che il primo ministro ha incontrato alcuni manifestanti. Questi si sono detti interessati all'idea, ma hanno anche confessato di non essere rappresentativi di nessuno: erano stati scelti a caso per il colloquio col governo.
Durante la giornata la polizia aveva attaccato con forza i gruppi che erano in piazza Taksim con idranti e lacrimogeni. Ma in serata alcune centinaia di manifestanti si sono di nuovo radunati in modo pacifico. Questa volta la polizia è rimasta ai margini dell'assembramento.
Nei giorni scorsi Erdogan ha detto varie volte che stava "perdendo la pazienza" coi dimostranti, da lui bollati come "vandali". Alle accuse di autoritarismo egli ha risposto ricordando di aver vinto le elezioni e di essere sostenuto dalla maggioranza del popolo.
Ma la questione del Gezi Park è divenuto un collante per tutti gli insoddisfatti della politica governativa basata su un forte sviluppo commerciale e consumista e su una strisciante islamizzazione della società. Diversi politici dell'opposizione, avvocati e gruppi laici si sono aggregati alle manifestazioni di questi giorni. Ieri al raduno, i dimostranti hanno sventolato bandiere e striscioni con il padre "laico" della patria, Kemal Ataturk (v. foto).
I manifestanti sono intenzionati a continuare i raduni in piazza Taksim. L'Unione europea ha invitato Erdogan ad aprire un dialogo con loro come "prova" di democrazia e come buon auspicio per la tanto desiderata entrata della Turchia in Europa. Il dialogo con la piazza è proposto anche dal presidente Abdullah Gul, anche lui dell'Akp, ma su posizioni meno intransigenti di Erdogan.