Emergenza alluvioni: centinaia di morti, a rischio la raccolta di riso
Governo e ong hanno predisposto un piano di aiuti, la Caritas segue gli sviluppi di una situazione “preoccupante”. Sono almeno 164 le vittime ufficiali, oltre 200mila famiglie colpite dalle piogge monsoniche. Sommersi circa 330mila ettari di campi di riso. Nella vicina Thailandia si contano 200 morti; a rischio la tenuta di dighe e canali.
Phnom Penh (AsiaNews) – In Cambogia non accenna a diminuire l’emergenza alluvione, causata dalle forti piogge che quest’anno si sono abbattute su gran parte del Sud-est asiatico. Il governo e alcune organizzazioni umanitarie – fra cui Fao e Oxfam – hanno lanciato un piano di aiuti alla popolazione, ma i danni sono ingenti e gran parte del raccolto andrà perduto. La Caritas segue con attenzione gli sviluppi di una realtà nazionale che appare “preoccupante” e che, sinora, ha causato 164 vittime ufficiali. Intanto l’allarme si estende alla vicina Thailandia, dove i morti sono oltre 200: molte dighe del Paese sono al collasso e si temono nuovi, maggiori disastri.
Phnom Penh e l’organizzazione Onu per l’Alimentazione e l’agricoltura (Fao) hanno pianificato l’invio di aiuti, razioni alimentari e assistenza tecnica nelle aree più colpite, fra cui la provincia di Kampong Thom. Le autorità restano in attesa del deflusso delle acque, per una stima completa dei danni e interventi nel lungo periodo. Il ministero degli Esteri manifesta preoccupazione, sottolineando che resterà poco del surplus alimentare annuale previsto dal governo di tre milioni di tonnellate di riso. Il responsabile del Comitato nazionale per la gestione delle emergenze (la Protezione civile locale, ndr) Keo Vy ha elencato le cifre del disastro: almeno 215.162 famiglie colpite dalle alluvioni e più di 20mila evacuate dalle zone di origine. Distrutte o danneggiate in parte 135mila case, 424 pagode, 904 scuole, 161 ponti, 75 centri sanitari e 244 km di strade. Il direttore del ministero dell’Agricoltura Ngen Chhay aggiunge che l’acqua ha sommerso 328.150 ettari di campi di riso e altri 111.373 sono completamente distrutti.
L’emergenza è confermata anche dalla Chiesa cambogiana e dalla Caritas, che segue con “attenzione e preoccupazione” l’evolversi della situazione. I passeggeri in fase di atterraggio all’aeroporto della capitale raccontano di “una immensa distesa di acqua” che ha ricoperto gran parte delle campagna. “Si possono scorgere solo le cime degli alberi – racconta ad AsiaNews un abitante di Phnom Penh – che spuntano qua e là. Nelle campagne la gente si riunisce ai bordi delle strade, in attesa che le acque defluiscano”. Sommerse anche molte aree esterne e interne alla scuola cattolica di Prey Veng, diverse strutture fra cui centri per disabili e ospedali sono tuttora isolati.
Intanto si aggrava la situazione anche nella vicina Thailandia, dove si contano già più di 200 vittime e sono oltre due milioni le persone che hanno subito danni dalle piogge monsoniche. Gli esperti meteo confermano la portata eccezionale dei fenomeni atmosferici, tanto che il 2011 è stato il peggiore negli ultimi 50 anni. Il Paese è fornito di una serie di dighe e canali per lo scolo atti a contenere le acque, ma i tecnici lanciano l’allerta: si sta raggiungendo il punto di collasso e le previsioni per le prossime settimane indicano ancora forti piogge.(DS)
Phnom Penh e l’organizzazione Onu per l’Alimentazione e l’agricoltura (Fao) hanno pianificato l’invio di aiuti, razioni alimentari e assistenza tecnica nelle aree più colpite, fra cui la provincia di Kampong Thom. Le autorità restano in attesa del deflusso delle acque, per una stima completa dei danni e interventi nel lungo periodo. Il ministero degli Esteri manifesta preoccupazione, sottolineando che resterà poco del surplus alimentare annuale previsto dal governo di tre milioni di tonnellate di riso. Il responsabile del Comitato nazionale per la gestione delle emergenze (la Protezione civile locale, ndr) Keo Vy ha elencato le cifre del disastro: almeno 215.162 famiglie colpite dalle alluvioni e più di 20mila evacuate dalle zone di origine. Distrutte o danneggiate in parte 135mila case, 424 pagode, 904 scuole, 161 ponti, 75 centri sanitari e 244 km di strade. Il direttore del ministero dell’Agricoltura Ngen Chhay aggiunge che l’acqua ha sommerso 328.150 ettari di campi di riso e altri 111.373 sono completamente distrutti.
L’emergenza è confermata anche dalla Chiesa cambogiana e dalla Caritas, che segue con “attenzione e preoccupazione” l’evolversi della situazione. I passeggeri in fase di atterraggio all’aeroporto della capitale raccontano di “una immensa distesa di acqua” che ha ricoperto gran parte delle campagna. “Si possono scorgere solo le cime degli alberi – racconta ad AsiaNews un abitante di Phnom Penh – che spuntano qua e là. Nelle campagne la gente si riunisce ai bordi delle strade, in attesa che le acque defluiscano”. Sommerse anche molte aree esterne e interne alla scuola cattolica di Prey Veng, diverse strutture fra cui centri per disabili e ospedali sono tuttora isolati.
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