Elezioni: vescovi filippini inquieti per il futuro del Paese
Manila (AsiaNews) – “Noi come cristiani sappiamo che se non è Dio che costruisce la casa il lavoro viene fatto invano, allo stesso modo dobbiamo agire nella vita politica, consapevoli che senza di Lui non possiamo fare niente”. E’ quanto afferma mons. Nereo Odchimar, presidente della Conferenza episcopale filippina, che in una lettera pastorale pubblicata ieri definisce le elezioni del 10 maggio come le più importanti nella storia del Paese.
Il prossimo 10 maggio oltre 50 milioni di persone voteranno per scegliere presidente, vicepresidente, circa 300 deputati nelle due camere del Congresso e 17.600 politici locali. Per evitare i brogli che hanno caratterizzato le passate edizioni, le elezioni 2010 saranno anche le prime a godere di un sistema elettronico di conta dei voti.
Mons. Odchimar, afferma: “Il successo di queste elezioni sarà importante per la stabilità economica e politica del paese, mentre il loro fallimento potrebbe causare ulteriore sofferenza per molti”.
Secondo il presule il Paese è in una situazione critica, causata dalla perdita di valori morali, dalla corruzione e dall’inesorabile aumento del divario tra ricchi e poveri, reso ancora più evidente dagli effetti della crisi economica globale.
Invitando tutti cattolici a partecipare alla novena organizzata nelle parrocchie per il buon successo delle elezioni il presule aggiunge che “la preghiera è l’unica strada che può permettere elezioni libere e pacifiche”.
Intanto continuano le violenze legate alla campagna elettorale, nonostante l’appello dei vescovi e il controllo dei militari nelle aree più a rischio del Paese. Secondo i dati della polizia da gennaio ammontano a 27 le morti legate al voto e sono oltre 75 gli incidenti che hanno richiesto l’intervento delle forze armate.