Elezioni in sette mesi, i morti del Cairo mettono fretta al governo provvisorio
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) - Elezioni entro i primi giorni di febbraio. Un comunicato emesso dal presidente ad interim, Adly Mansour, nella serata di lunedì 8 luglio, riporta che entro sette mesi il Paese potrà tornare alle urne. La data ufficiale sarà comunicata nell'arco delle prossime settimane, nel corso delle quali i membri del nuovo parlamento vareranno un documento per migliorare la Costituzione.
L'annuncio del capo di Stato provvisorio giunge al termine della più sanguinosa giornata del "dopo Morsi". Sono 51 le vittime degli scontri avvenuti lunedì 8 luglio di fronte alla caserma della Guardia presidenziale; almeno 40 apparterrebbero alle fila della Fratellanza musulmana. I manifestanti accusano l'esercito di aver aperto il fuoco su un sit-in pacifico nel momento della preghiera, mentre le Forze armate parlano di "criminali senza uniforme" sopraggiunti per agitare la manifestazione. Questa seconda versione trova anche la conferma di alcuni dimostranti della Fratellanza musulmana presenti ieri sul luogo dei disordini.
Il Partito di liberà e giustizia, braccio politico del movimento islamista, grida "al sollevamento popolare contro chi tenta di impossessarsi della rivoluzione usando i carri armati" e lancia un appello alla comunità internazionale per far sì che l'Egitto non diventi la nuova Siria. L'esercito avverte che non permetterà che la stabilità nazionale sia compromessa, ma i morti di ieri gettano un velo di dubbio sulla sua effettiva capacità di guidare il Paese attraverso una transizione pacifica. Intanto, dalla Fratellanza musulmana, arriva l'annuncio di una nuova imponente ondata di proteste nel pomeriggio di oggi.